Una notizia di cronaca giunge direttamente dalla provincia di Potenza, dove nelle scorse ore i carabinieri hanno sgominato una banda dedita al traffico di droga, la cui sede si trovava presso un negozio di famiglia di frutta e verdura. Una vicenda che ha davvero dell’incredibile, visto che gli acquirenti di tali sostanze accedevano senza difficoltà all’interno dell’esercizio, confondendosi fra i suoi normali avventori e ricevendo la merce richiesta al prezzo pattuito, peraltro spesso pagato utilizzando la carta del reddito di cittadinanza: in tal caso, il costo subiva un aumento di 20 euro per via delle tasse dovute allo Stato.



Insomma, un vero e proprio polo logistico della droga, posto sotto sequestro dagli inquirenti proprio in queste ore, che hanno messo i sigilli anche a due abitazioni e a ben quattro autoveicoli, tutti intestati agli indagati. Peraltro, come riportano le principali agenzie di stampa nazionali, fino a questo momento sono stati eseguiti due arresti in flagranza di reato ed emanati cinque fermi di indiziato di delitto. Una mini-retata, insomma.



DROGA IN NEGOZIO ORTOFRUTTA: SEQUESTRATI 15.600 EURO

In merito alla droga venduta presso il negozio di ortofrutta, sono stati arrestati i coniugi Antonio Soldano (30 anni) e Nicoletta Loviso (36), sorpresi nel proprio appartamento con tre chilogrammi di cocaina, 6,5 chilogrammi di marijuana e 15.600 euro in contanti. Fermi emessi invece nei confronti
del 65enne Giuseppe De Nigris (65), gestore del negozio di frutta e verdura, dei suoi figli, Umberto (38) e Fabio (33), di un dipendente, Pasquale Di Benedetto (22), e di Marika Castriotti (30). “La Basilicata è uno dei territori più infestati al Sud dal traffico della droga – ha asserito il procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, nell’ambito della conferenza stampa tenutasi a margine della conclusione dell’operazione –: il nostro grido di dolore, che lanciamo da tempo, è stato confermato da queste inchieste. Da queste ultime, in particolare è emersa un’impressionante richiesta di stupefacenti da parte del territorio potentino, con persone che da Potenza sono partite per rifornirsi nei periodi di lockdown”.

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