I Paesi Bassi vietano cento precursori, sostanze chimiche utilizzate lecitamente in parecchi processi industriali e farmaceutici ma utilizzate anche per confezionare e spacciare droghe di sintesi e semi-sintesi, destinate spesso al mercato internazionale. Come sottolinea Avvenire, il problema è noto alle Nazioni Unite già dal 1988, quando venne diramata la regolamentazione globale approvata l’anno seguente. Il ministro della Giustizia Dilan Yesilgöz-Zegerius ha affidato nel 2022, appena assunto il ruolo il compito di indagare a fondo sulla criminalità organizzata a una apposita commissione.



Il gruppo di esperti del Ministero della giustizia, in collaborazione con il Fiod, ente di ricercatori nel campo dell’evasione fiscale, con la Dogana, l’Istituto forense (Nfi) e altre istituzioni, hanno fatto emergere un quadro di narcotrafficanti, nel quale il riciclaggio la fa da padrona, con vendite di appartamenti di lusso a magnati moscoviti in incognito e avvertimenti nei confronti di persone che “intralciano” le attività criminali. Da un’inchiesta dell’emittente Nos condotta ad Amsterdam e zone limitrofe, è emerso che nel 2021 il consumo di una sostanza chiamata “nicotina snus” tra i giovani in età scolare è salito al 6%. Tra i vari effetti collaterali di queste droghe leggere ci sono nausea, tachicardia, pressione alta, tossicodipendenza, danni al sistema nervoso.



Cresce il consumo di droghe

La legge di “tolleranza” sugli spinelli non è riuscita a raggiungere lo scopo prefissato ossia quella di contenere il loro uso, evitando il passaggio a droghe più pesanti. La risposta, come evidenza Avvenire, è negativa. Secondo recenti dati dell’Istituto nazionale di statistica, nell’ultimo anno l’utilizzo della cannabis è cresciuto: ne fa uso il 23,6% della popolazione. Allo stesso modo però è cresciuto anche l’utilizzo dell’ecstasy (3,9%), con una percentuale del 43,9% fra ragazzi e adulti dai 16 e i 35 anni. Anche il commercio del composto chimico Mdma è cresciuto negli ultimi anni in Olanda, tra gli ultimi Paesi a inserirlo nella lista delle droghe chimiche illecite.



In Olanda, il numero di morti per droghe pesanti è nettamente inferiore a quello di altri Paesi, Italia compresa. Si producono infatti sostanze stupefacenti più “sicure”, eppure Rotterdam resta un porto di passaggio per la droga pesante, in entrata e in uscita. Sono state sequestrate centinaia di tonnellate di cocaina e i profitti investiti in immobili e in altre attività illegali. Come sottolinea Avvenire, i narcotrafficanti si sono impossessati di un mercato strutturato e difficile da sgominare. E allora, nonostante il premier Mark Rutte parli di “valori di collaborazione, fratellanza e solidarietà”, il Paese resta distante dall’Europa sul tema delle droghe leggere, nonostante il divieto degli ultimi giorni.