Netflix ci riporta in questi giorni a Parigi, e dopo i successi di Chiami il mio agente! ed Emily a Paris, ci propone Drôle, una divertente serie tv che racconta la vita e le traversie di un gruppo di giovani comici in cerca di successo. Creata da Fanny Herrero, la stessa autrice di Dix pour Cent (tradotto poi in italiano in Chiami il mio agente!)la fortunata serie dedicata alle star del cinema francese, Drôle (la traduzione letterale in italiano sarebbe “buffo” per cui si è preferito solo aggiungere “comici a Parigi”) è il nome di un locale di periferia gestito da due generazioni da una famiglia vietnamita e nel cui retrobottega si esibiscono giovani comici o presunti tali.



Le “stand-up” serali sono molto gradite dai clienti (anche perché gratuite), ma servono soprattutto ad alimentare le speranze di giovani promesse della comicità che sognano di poter un giorno esibirsi su palcoscenici più importanti. È già una piccola star Bling, uno dei fratelli vietnamiti che lavora nel locale. Bling è però in crisi di creatività e rischia di perdere l’occasione di esibirsi nei locali alla moda della città offertagli da Califano, il manager che frequenta spesso il teatro in cerca di talenti.



Chi invece ottiene un insperato successo è Aïssatou, una ragazza di origini africane, che grazie all’esilarante video di un suo sketch dedicato all’amore di coppia postato da una spettatrice, vede aprirsi le porte addirittura dell’Opera. L’altro protagonista è il mite Nazir, un giovane algerino che vive in un piccolo appartamento della banlieue con il padre disabile, ma non tanto da ottenere il sussidio pubblico. Nazir è in realtà un bravo autore e ben presto viene scoperto dagli altri comici che si rivolgono a lui per preparare nuovi testi e dal conduttore di un importante programma televisivo.



Chi vorrebbe intraprendere la carriera di comica ma non riesce a vincere la sua profonda timidezza è Appoline. La ragazza frequenta assiduamente il Drôle anche se proviene dai quartieri alti della città. Ben altri progetti ha per lei la madre, che la vorrebbe inserire nel mondo dell’arte e le ha procurato addirittura un lavoro a Londra presso la galleria Sotheby.

Come al solito solo i francesi sanno prendersi in giro con leggerezza e senza minare i capisaldi della loro identità. Questo è ancora più vero quando – come fa felicemente la Herrero – si affrontano temi delicati come l’integrazione, il malessere giovanile e le distanze abissali tra i ricchi e poveri nella società francese.

Le stand-up comedy sono il genere giusto per raccontare la vita reale. Quasi sempre gli artisti parlano di sé, della loro vita sentimentale, delle ipocrisie e delle contraddizioni lampanti che contraddistinguono le nostre società. Riuscendo allo stesso tempo a far sorridere e a far riflettere. Lo spettacolo nello spettacolo (cioè le numerose stand-up che compongono la trama di Drôle) rafforza molto il racconto sia sul piano dei contenuti che su quello della sottolineatura delle qualità dei giovani protagonisti. Infatti, va detto che è molto brava l’attrice Mariama Gueye che interpreta Aïssatou ed è una vera rivelazione Younes Boucif nei panni di Nazir. 

Consigliato per Pasquetta, sono solo sei episodi di circa 50 minuti, che si vedono tutto d’un fiato.

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