Il sito di Sellafield, nel Regno Unito, è una delle area più sicure al mondo. Si tratta di un’area immensa, circa 6 km quadrati, che viene utilizzata per smantellare il vecchio impianto nucleare attivo fino al 2003. Visto il materiale altamente pericoloso presente al suo interno, la sicurezza è elevatissima, ed è caratterizzata da una serie di droni ultra moderni, una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale dotata anche di armi non letali come proiettili a vernice e gas.
I droni hanno fra le dotazioni principali i sensori Lidar nonché i dosimetri RAD (Radiation Assessment Detector), e oltre ad assicurarsi che non si verifichino intrusioni dall’esterno, hanno il compito di mappare potenziali punti dove la radioattività raggiunge livelli a rischio all’interno dello stesso sito nucleare. I droni a cui si fa riferimento nell’articolo pubblicato ieri dal Telegraph sono gli Elios 3, dotati del sopracitato sensore Lidar (presente anche sulle auto come ad esempio sulle Tesla), che consente di raccogliere dei dati dettagliati sulla disposizione e le strutture del sito, eseguendo una mappatura in tempo reale.
SELLAFIELD, SITO NUCLEARE UK PROTETTO DAI DRONI: LA MAPPATURA 3D
Fra gli obiettivi principali dei droni, che il tabloid britannico definisce dei moderni “Robocop”, vi è quello di creare dei modelli avanzati in 3D del sito di Sellafield: i dati raccolti dai droni vengono quindi elaborati attraverso un sistema di progettazione assistita, il noto CAD, generando poi dei modelli completi. Si tratta di strumenti molto preziosi per ingegneri, permettendo agli stessi di prendere decisioni altamente precise e dettagliate in merito al processo di smantellamento. In totale i droni che sorvolano il sito nucleare sono 20, comandati da altrettanti piloti in remoto.
“L’invio di un drone in questo spazio ristretto e inutilizzato anziché di un dipendente in prima battuta riduce i rischi e fa risparmiare tempo e denaro”, commenta Amanda Smith, responsabile del programma di apparecchiature UAV presso il Centro di eccellenza ingegneristico di Sellafield Ltd. I droni sono ovviamente dotati di sistemi di sicurezza che evitano che gli stessi finiscano contro ostacoli e tubature all’interno della struttura, dove in totale vi lavorano circa 2.500 persone.
SELLAFIELD, SITO NUCLEARE UK PROTETTO DAI DRONI: “IN FUTURO…”
“I droni mirano a individuare i cambiamenti nelle letture della dose all’interno di aree specifiche. Se vengono rilevati cambiamenti significativi, è possibile svolgere ulteriori indagini per comprenderne le ragioni”, ha aggiunto Tom Calverley, un fisico radiometrico coinvolto nel progetto. Si traccia senza dubbio di un approccio all’avanguardia con l’obiettivo di migliorare sicurezza ed efficienza del sito: gli UAV garantiscono la sicurezza dei lavoratori ma nel contempo, aiutano il compito giornaliero degli stessi.
Amanda Smith, volgendo lo sguardo al futuro, ha commentato: “Stiamo continuando a formare i nostri piloti. Imparano come utilizzare i nostri droni e le specifiche di tutte le relative apparecchiature dentro e fuori. Mentre troviamo i modi migliori per far volare i nostri UAV per raccogliere dati, stiamo ottimizzando le nostre operazioni. Non possiamo ancora dire tutto, ma troviamo costantemente modi in cui gli UAV possano aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi di rendere le attività sul sito più sicure, veloci ed economiche”.