Nato a Pavia nel 1947, Drupi, pseudonimo di Giampiero Anelli, prima di dedicarsi alla musica ha fatto una serie di lavori manuali che ne hanno forgiato il carattere. È stato infatti idraulico, barista e meccanico, mentre il debutto nel mondo della musica è arrivato con la band “Le calamite”, mentre nel mondo della discografia ha esordito con un 45 giri pubblicato per la Ariston Records, con le canzoni “Che ti costa” e “Plenilunio d’agosto”. Nel 1973 è arrivata la prima partecipazione al Festival di Sanremo con “Vado via”, classificandosi ultimo.
Nonostante il posizionamento negativo, Drupi ha continuato la sua carriera nel mondo della musica, scalando le classifiche di vendita in Italia ma anche in Francia, fino ad ottenere successo anche in Europa e in particolare nel Paesi di lingua spagnola. Nel 1982 si è piazzato al terzo posto al Festival di Sanremo con “Soli”, scritta con i New Trolls. Negli anni, Drupi ha ottenuto una notorietà importante anche nell’Europa dell’Est, oltre che in America Latina, forse anche più che in Italia, dove i suoi singoli e i suoi album non hanno ottenuto sempre la popolarità sperata.
Drupi, chi è: “Il nome d’arte? Viene da un folletto del bosco”
Drupi, nome d’arte di Giampiero Anelli, ha scelto questo pseudonimo perché dove è cresciuto, nel quartiere Santa Teresa, gli è stato affidato proprio questo nomignolo, in occasione di una recita teatrale. Ha così deciso di farsi chiamare così anche nel mondo della musica. “In una recita per il teatrino dell’oratorio avevo impersonato un folletto del bosco che si chiamava Drupi. Evidentemente la mia interpretazione piacque, la gente di Pavia e provincia mi vedeva in giro, si ricordava di me e del mio personaggio. E cosi Drupi è rimasto” ha rivelato proprio il cantautore stesso a la Provincia Pavese.