Drupi, perché si chiama così: la curiosità sul celebre cantautore

Drupi è uno dei protagonisti della nuova puntata de La volta buona, in programma oggi pomeriggio su Rai 1, e si racconterà ai microfoni della padrona di casa Caterina Balivo. Sono numerose le curiosità sul celebre cantautore che, tra gli anni ’70 e i ’90, ha ottenuto un grandissimo successo non solo in Italia ma anche in Europa; nel suo repertorio troviamo infatti hit come Rimani, Piccola e fragile, Sereno è, Due, Bella Bellissima, Come va, oltre al brano Paese che è stato selezionato come sigla finale dell’edizione di Domenica In del 1978/79.



Tra le principali curiosità sul suo conto spicca quella sul nome d’arte; nato a Pavia il 10 agosto 1947, Drupi è infatti lo pseudonimo di Giampiero Anelli, ma non tutti sanno per quale motivo ha deciso di utilizzare questo soprannome. Un curioso retroscena che parte dal quartiere Santa Teresa, dove è cresciuto e dove gli è stato affidato proprio questo nomignolo in occasione di una recita teatrale di quando era bambino.



Drupi: “È un nomignolo che mi è rimasto appiccicato da quando ero bambino”

A raccontare perché Drupi si chiama così è stato lo stesso cantautore a La provincia Pavese: “È un nomignolo che mi è rimasto appiccicato da quando ero bambino. In una recita per il teatrino dell’oratorio avevo impersonato un folletto del bosco che si chiamava Drupi. Evidentemente la mia interpretazione piacque, la gente di Pavia e provincia mi vedeva in giro, si ricordava di me e del mio personaggio. E cosi Drupi è rimasto”.

Un affettuoso aneddoto risalente alla sua giovinezza e a quel personaggio che aveva interpretato in un teatrino dell’oratorio; da lì in poi Giampiero Anelli è per tutti diventato Drupi, un nome d’arte scolpito nella storia della musica.