Drusilla Foer protagonista di uno “scivolone” involontario sulla Regina Elisabetta II, morta nel pomeriggio di giovedì 8 settembre 2022 all’interno del castello di Balmoral, in Scozia, sua tradizionale dimora estiva, vegliata dai membri della Royal Family. Il popolare personaggio televisivo, nel giorno del suo compleanno numero 55, ha inteso pubblicare un post sui social dedicato alla Regina, ma sono bastate poche parole per attirare critiche e tirate d’orecchie.
Nel suo breve messaggio, Drusilla Foer ha voluto ricordare in questi termini la Regina Elisabetta II: “Bye Bye Betty. Una Regina è tale quando è un esempio. Brava, ci sono donne che fanno un lavoro da uomini meglio degli uomini. Con la forza e la fragilità”. C’è però chi ha storto il naso per più di un passaggio, a cominciare dalla definizione del “lavoro” di re (o di regina), che in realtà non ha sesso. Lo insegna la storia millenaria del nostro pianeta, che ha avuto regnanti donne che hanno deciso le sorti dei loro Paesi e non solo, a cominciare da Cleopatra e da Caterina II di Russia, sino ad arrivare alla Regina Vittoria e a Isabella di Castiglia e Aragona.
DRUSILLA FOER, SCIVOLONE SULLA REGINA ELISABETTA II: “HA LAVORATO CON FORZA E FRAGILITÀ”
Cosa viene anche contestato a Drusilla Foer è un altro “scivolone” nella descrizione della personalità della Regina Elisabetta II: la valletta di Sanremo 2022 ha associato il termine “fragilità” alla sovrana e al concetto di lavoro di un monarca, ma in un’intervista a “La Repubblica” l’ex segretario e portavoce Richard Winston “Dickie” Arbiter, 82 anni, disse che la Regina volontariamente non lasciava trasparire le proprie emozioni: “Dopo la morte di Diana la accusarono di non essere triste, ma si è comportata allo stesso modo quando spirarono sua sorella, sua madre o persino Filippo. I reali, i Windsor, non devono mostrare emozioni o sentimenti, perché non vogliono essere interpretati. Per loro è come una ferita in un’armatura”.
Indubbiamente va apprezzato l’omaggio di Drusilla Foer nei confronti della Regina Elisabetta, al di là del doppio scivolone che di certo non cancella la bellezza del messaggio e la purezza dei sentimenti della Foer.