Drusilla Foer, dopo l’esperienza fortunata al Festival di Sanremo 2022, si è raccontata nel pomeriggio di oggi, domenica 13 febbraio 2022, ai microfoni di “Verissimo”, trasmissione di Canale 5 presentata da Silvia Toffanin. In particolare, la co-conduttrice per una notte della kermesse canora al fianco di Amadeus si è visibilmente commossa quando ha ricordato il marito scomparso, Hans de Foer, verso il quale nutriva un sentimento sincero: “Il mio cognome non è di famiglia. In effetti di Foer a Siena non ce n’è: il mio cognome da nubile è Gori, Foer è il cognome del mio ultimo marito, Hans de Foer. Ho tolto il ‘de’ perché mi dicono già che sono nobile…”.



Poi, un ulteriore precisazione coniugata al presente, a testimonianza di come la morte dell’uomo non abbia affatto cancellato il prezioso legame che c’era con Drusilla: “Hans appartiene al ramo belga della famiglia Dufour, quella delle caramelle. Io sono tuttora madame Foer, anche se lui non c’è più. Ci siamo conosciuti a New York e poi abbiamo vissuto a Bruxelles, è stato un periodo bellissimo”.



DRUSILLA FOER: “ALTRO AMORE DOPO MIO MARITO HANS? BISOGNA PORTARE RISPETTO”

Successivamente, Silvia Toffanin ha chiesto a Drusilla Foer se dopo il marito Hans ci fosse (stato) un altro cavaliere nella sua vita: “Dopo un amore potente in tarda età fatto di condivisione e partecipazione e sentimento bisogna portare rispetto. Eppure, se mi corteggiano con insistenza e garbo, scatta l’occhiolino. Ho conosciuto un signore vedovo e abbiamo condiviso quest’assenza dei nostri amati. Dietro una persona c’è un grande uomo e una grande donna, ovvero la nostra parte maschile e la nostra parte femminile”.



Infine, una battuta sul suo “sangue blu”: “Non ho un titolo nobiliare perché il mio babbo non era di nobile famiglia, le mie nonne erano titolate, ma la vita non è stata resa loro più facile da questo. Se fossi marchesa lo direi, se fossi la moglie del fornaio mi chiamerei signora Dolceforno, solo quando ero a New York mi sono molto innervosita, perché mi chiamavano la ‘duchesse italienne’, ma io ero molto rock”.