Drusilla Foer è la conduttrice del David Di Donatello 2022 al fianco di Carlo Conti. L’alter ego di Gianluca Gori, dopo il successo al Festival di Sanremo, è stato scelto per la sua iconica ironia. “Un modo molto bello e molto civile di stare insieme. Si ha bisogno di civiltà. Mi piace il cinema, ma mi piace di più il docufilm”, ha anticipato prima dell’inizio delle premiazioni. Dopo di ciò è stato il momento della gag.



“Mi avete invitata a Sanremo e non mi ha premiata nessuno, adesso qui la stessa cosa”, ha ironizzato Drusilla Foer, lamentandosi con il conduttore. Poi i due hanno continuato a scherzare in dialetto toscano. “La mia fine è quella di un cencio sotto l’acquario”, ha detto la showgirl. Lei e Carlo Conti ovviamente si sono conquistati tutti gli applausi da parte del pubblico presente in sala. (Agg. di Chiara Ferrara)



La nascita di Drusilla Foer e il suo grande amore, Hans

Drusilla Foer è l’alter ego di Gianluca Gori, classe 1967, attore e regista teatrale italiano. Nasce a Siena ma cresce a Cuba per via del padre, poi viaggia per il mondo per realizzare i suoi sogni. Drusilla è diventata celebre per le sue gag esilaranti su internet, poi recita nel film “Magnifica presenza”. E’ ironica ma al contempo garbata, elegante e molto intelligente. Si occupa di teatro, moda e fotografia, ha una grande sensibilità ed è capace di intrattenere il pubblico, farlo divertire ma anche riflettere. Ha avuto diversi amanti ma ha amato davvero un solo uomo, suo marito, che continua ad amare nonostante non sia più vivo.



Il suo cognome “Foer” deriva proprio dal suo grande amore: Hans De Foer; Drusilla ha tolto il “De” perché suona in modo nobiliare e a lei non piace affatto. Si da il caso che lei sia una marchesa ma che non sopporti esserlo poiché i titoli nobiliari non valgono più e per lei è inutile rammentarlo. Lei dice: “Hans si chiamava Foer e quindi io sono e sarò sempre la signora Foer”. Dopo suo marito ha avuto una piccola relazione con un suo vicino di casa, ma era solo affetto non amore poiché lei afferma: “Quando si ha un amore così grande bisogna portargli rispetto”.

Drusilla Foer lascia il segno sul palco dell’Ariston

Quest’anno Drusilla Foer è stata una delle vallette che hanno accompagnato Amadeus sul palco dell’Ariston nella conduzione del festival di Sanremo. Quando è stato annunciato, la notizia ha fatto scalpore mentre altri hanno accolto l’idea felicissimi. Sta di fatto che dal primo momento in cui Drusilla ha sceso le scale di Sanremo all’ultimo momento, il pubblico l’ha amata e ha riscosso un enorme successo. La fama è tutta meritata, ha divertito il pubblico con la sua ironia, lo ha stupito con degli abiti eleganti e raffinati e anche con dei travestimenti comici, mirati a sdrammatizzare le critiche di chi pensava a lei solo come “un uomo travestito da donna”.

Ciò che forse ha lasciato di più il segno è stato il suo monologo, un monologo che non mirava a far cambiare idea a chi quella sera non la voleva sul palco dell’Ariston ma mirato all’ascolto e all’unicità. Drusilla afferma: “Non voglio ammorbarvi a quest’ora con parole sulla fluidità, sull’integrazione, sulla diversità. Sono una persona molto fortunata a essere qui ma vi chiederei un altro regalo: date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo il vero atto rivoluzionario, che è l’ascolto, di se stessi e degli altri. Facciamo scorrere i pensieri in libertà e senza pregiudizio e senza vergogna”.