Il presidente della Polonia Andrzej Duda chiede agli alleati della Nato un impegno maggiore per la difesa comune e all’Europa di creare nuove linee di produzione delle armi, rafforzando il “fronte” ad Est per aumentare il potenziale di deterrenza, spiega Il Messaggero. Sulle pagine del quotidiano romano ripercorre i cambiamenti in questi due anni di guerra: “I Paesi occidentali hanno finalmente compreso che la Russia è uno Stato aggressore che persegue una politica brutale e neo-imperiale, a seguito della quale vengono bombardate città e vengono uccise persone innocenti. Hanno anche capito che la Polonia aveva ragione quando per anni metteva in guardia contro i piani imperialisti di Mosca. Conosciamo bene anche questo volto della Russia”.



Duda non ha dubbi: “È l’Ucraina a pagarne il prezzo più alto, versando il sangue dei suoi cittadini. Le ricadute di questa guerra per l’Europa sono, tra l’altro, i problemi economici con conseguenti disordini sociali. E anche la cresce paura dello scoppio di una grande guerra. È quindi importante che dopo questi due anni l’Europa, o più in generale la comunità transatlantica, stia parlando con una sola voce, sostenendo l’Ucraina e rafforzando il proprio potenziale di deterrenza e di difesa”. Quando gli chiedono se la pace sia possibile o meno, lui replica: “È l’Ucraina che deve decidere sulla pace, perché è lei a essere stata attaccata senza alcuna provocazione. La sua indipendenza e la sua integrità territoriale sono cruciali per la sicurezza e la pace in tutta Europa. Per questo la Russia deve essere fermata nella sua marcia imperiale”.



Duda (presidente Polonia): “Nato più forte”

Andrzej Duda, parlando di cosa debbano fare le democrazie occidentali per fermare Putin, sottolinea che è necessario “sostenere l’Ucraina in maniera solidale: militarmente, finanziariamente e umanitariamente, su scala ancora più ampia di prima. Sono necessarie ulteriori sanzioni economiche nei confronti della Russia. È importante rispettare in modo solidale la loro attuazione. La Polonia sostiene l’Ucraina fin dall’inizio del conflitto, tra l’altro con forniture di armi e attrezzature militari. Forniamo anche aiuti umanitari”. Eppure “molti leader mondiali più volte mi hanno chiesto come mai nel nostro Paese non esiste un solo campo per rifugiati ucraini”. Il presidente spiega a Il Messaggero che non è necessario perché “i polacchi hanno aperto le loro case a milioni di persone in fuga dalla guerra”.



Secondo il presidente polacco “è importante rafforzare la deterrenza e il potenziale di difesa degli alleati sul fianco orientale della Nato. Una Polonia forte rafforza la sicurezza di tutta l’Europa”. Parlando proprio di Nato, Duda spiega che “rimane l’alleanza militare più forte ed è ancora più forte che prima dell’aggressione russa. La Finlandia ha aderito al Patto Nord Atlantico, estendendo così il confine della Nato con la Russia di 1.300 km. La Svezia è in attesa di adesione. La Polonia sostiene costantemente la politica delle ‘porte aperte’ dell’Alleanza. E credo che un giorno anche l’Ucraina diventerà membro della Nato”.