Nuovi sviluppi per quanto concerne l’inchiesta della magistratura sull’ospedale di Alzano Lombardo: la Procura di Bergamo ha infatti individuato i primi due indagati sulla gestione del pronto soccorso, che venne chiuso e riaperto nel giro di tre ore il 23 febbraio scorso, dopo la conferma dei primi due pazienti affetti da Coronavirus. Lo riferisce l’edizione odierna del quotidiano “Il Corriere della Sera”, che parla di ipotesi di epidemia e di omicidio colposi, riferendo tuttavia che non si conoscono le generalità delle persone finite nel mirino della Giustizia italiana. “Nessun dirigente e nessun medico dell’azienda socio-sanitaria territoriale di Seriate, competente su Alzano, avrebbe ricevuto al momento informazioni di garanzia” si legge nell’articolo pubblicato sulla testata giornalistica di cui sopra, nel quale si precisa inoltre che l’ex direttore della Sanità lombarda, Luigi Cajazzo, il direttore generale dell’Asst di Seriate (Francesco Locati) e il direttore sanitario dell’ospedale di Alzano Lombardo (Roberto Cosentina) sono igà stati interrogati a metà maggio circa gli accadimenti verificatisi nel nosocomio.



OSPEDALE ALZANO LOMBARDO: IL SINDACO DI BERGAMO HA IMPEDITO ZONA ROSSA?

Non vi è soltanto il filone delle indagini a tenere alta la soglia dell’attenzione circa il caso del pronto soccorso di Alzano Lombardo; parallelamente, infatti, vi sono anche le polemiche di natura politica a rinverdire quotidianamente la discussione, come avvenuto in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Bergamo, andata in scena nella serata di ieri, lunedì 15 giugno 2020. Una sessione turbolenta, nella quale il sindaco, Giorgio Gori, è arrivato a minacciare querele nei confronti degli esponenti locali della Lega, che l’hanno tacciato di avere impedito l’istituzione della zona rossa. “Il 7 marzo, l’ultimo giorno prima che venisse chiusa tutta la Lombardia, il presidente Attilio Fontana disse a me e ad altri sindaci che aveva consultato i suoi esperti costituzionalisti, i quali sostenevano che la Regione non avesse potere di istituire la zona rossa – ha dichiarato il primo cittadino –. Alla luce di quanto avvenuto in altre regioni, ritengo che quella indicazione, ammesso l’abbia ricevuta, non era corretta, come poi ha ammesso l’assessore Giulio Gallera. Non ero contrario alla zona rossa e nessuno ha fatto pressioni”.

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