Due medici di Jesolo nella tarda serata di sabato scorso, sono stati vittime di una violentissima aggressione, una notte da incubo durata circa 10 ore. Storie Italiane si è recata stamane presso l’ospedale della nota cittadina in provincia di Venezia, intervistando le due vittime: “Ero con una paziente – ha raccontato uno dei due medici – ho sentito i primi rumori, poi sono andati avanti per circa 15/20 minuti, quindi ho pensato di uscire e vedere cosa stesse succedendo”. C’era una vecchia Fiat 500 che faceva sgommate di fronte alla rotatoria dell’ospedale: “L’area era proprio di pertinenza dell’ospedale, quindi ho fatto cenno alla persona di fermarsi, e dall’auto è sceso il manutentore che era in servizio all’ospedale quella notte, io lo conoscevo”.



Peccato però che abbia reagito in malo modo: “E’ partito di scatto verso di me con parole minacciose e tono aggressivo, e sono corso all’interno della struttura, sono scappato”. Il dottore si è chiuso dentro “Ma la porta è stata facilmente forzata, la persona è entrata nella struttura, quindi corro nell’ambulatorio e mi sono chiuso all’intero ma la persona aveva le chiavi. Mi sono quindi barricato in bagno, tenendo la porta di forza, poi ho scritto alla dottoressa Masito di barricarsi anche lei ed ho chiamato le forze dell’ordine”.



MEDICI AGGREDITI A JESOLO: “HO SENTITO UNA GRANDE CONFUSIONE…”

La dottoressa collega aggiunge: “Io ho sentito una grande confusione, sono uscita per verificare cosa stessa succedendo, ho visto il manutentore, era in uno stato di alterazione, ho chiesto lumi e mi ha risposto con delle minacce. Io mi sono barricata nell’altro ambulatorio”.

Nel giro di pochi minuti è arrivata la polizia, dopo di che l’uomo viene identificato e rilasciato. “Tre ore dopo questa persona è tornata fuori dal nostro laboratorio, battendo alle nostre finestre ‘codardi venite fuori’, per fortuna è arrivata la seconda volante ma lui riesce a fuggire”. Eleonora Daniele si domanda come mai quest’uomo sia stato rilasciato subito dopo.