Nelle ultime settimane i no vax sono tornati all’attacco dei vaccini anti Covid. Stavolta usano la vicenda relativa alla morte di due adolescenti poco dopo la somministrazione della seconda dose di Pfizer-BionTech. I risultati delle due autopsie sono stati pubblicati a febbraio su Archives of Pathology & Laboratory Medicine, rivista medica pubblicata dal College of American Pathologists e dall’American Medical Association. Dunque, è emerso che il danno miocardico riscontrato nei due ragazzi è diverso dalla tipica miocardite, ma ha un aspetto più simile ad una cardiomiopatia da stress mediata dalla catecolamina. Le catecolamine sono sostanze che possono avere effetto tossico sul muscolo cardiaco. Un particolare di non poco conto, visto che spesso la vaccinazione nei ragazzi è associata dai no vax ai rischi di miocardite. Ma torniamo ai due ragazzi, trovati morti nel sonno a 3 e 4 giorni dalla seconda dose Pfizer.
Uno lamentava mal di testa e disturbi gastrici, disturbi che sono poi migliorati il terzo giorno dopo il vaccino, e non aveva storia di patologie mediche precedenti (assumeva farmaci solo per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, che però negli ultimi tempi non stava assumendo) né gli era stato diagnosticato il Covid. L’altro ragazzo non aveva lamentato alcun disturbo, né aveva patologie pregresse o infezione da Covid. “Nessuno dei due ragazzi lamentava febbre, dolore al petto, palpitazioni o dispnea”. Uno dei due però era obeso. Se nel primo è stata riscontrata fibrosi miocardica, nel secondo invece ipertrofia cardiaca. I test tossicologici forensi hanno dato esiti negativi per farmaci e droghe.
IL CASO DEI DUE RAGAZZI MORTI DOPO SECONDA DOSE
Entrambi gli adolescenti non avevano sintomi cardiaci evidenti né segni di una tipica miocardite. Le lesioni riscontrate nelle autopsie sono invece sindomi a coloro a cui viene diagnosticata cardiomiopatia ‘da stress’, che è una lesione miocardica temporanea che può svilupparsi in pazienti con estremi fattori di stress fisico, chimico, o talvolta emotivo. Viene chiamata anche “sindrome del cuore spezzato”. Le cause possono essere diverse, l’aspetto strano è che si presenta con i tipici sintomi dell’infarto, non riscontrati però nei ragazzi. Ma per i medici che hanno eseguito le autopsie il sospetto è che “i cambiamenti cardiaci acuti visti in questi due ragazzi siano il risultato degli effetti mediati dall’epinefrina sui cardiomiociti”. Ciò solitamente ha una prognosi favorevole, ma per alcuni pazienti ha esito fatale. “È ipotizzabile che questo processo sia iniziato con la prima dose di vaccinazione e che gli effetti miocardici iniziali si siano risolti e guariti nel tempo. La seconda dose può aver riavviato il processo”, scrivono i medici.