Due sacerdoti cattolici sono stati rapiti in Nigeria: si tratta, secondo i dati raccolti da Aid to the Church in Need, del settimo atto di criminalità contro la Chiesa dall’inizio di luglio nel Paese. Soltanto pochi giorni fa, la comunità aveva rivolto un appello affinché venisse incrementata dalle autorità la sicurezza dei preti, che sono costantemente a rischio. Una soluzione però finora non si è ancora trovata. È così che adesso si contano altre vittime. Padre John Mark Cheitnum e Padre Denatus Cleopas sono stati portati via con la forza dalla canonica della Chiesa cattolica di Cristo Re nella città di Lere, nello stato settentrionale di Kaduna ieri pomeriggio.
David Otto, direttore del Centro di Ginevra per la sicurezza in Africa e gli studi strategici, ha spiegato alla Cna che il motivo per cui la Chiesa cattolica viene presa di mira dai malviventi è da ricondurre al fatto che in caso di rapimento ha spesso pagato il riscatto richiesto, fino a 200 mila dollari. Lo dimostra il fatto che soltanto tre sacerdoti siano stati uccisi dall’inizio del 2022, a fronte di diverse decine rapiti.
Due sacerdoti cattolici rapiti in Nigeria: la Diocesi valuta il da farsi
Anche questa volta la Diocesi, a fronte dei due sacerdoti cattolici rapiti in Nigeria, sta valutando la possibilità di pagare il riscatto richiesto dai banditi. “Utilizzeremo ogni mezzo legittimo per garantire il loro rilascio rapido e sicuro”, ha affermato Padre Emmanuel Uchechukwu Okolo, rappresentante della diocesi di Kafanchan, alla Cna. “Possa Gesù, crocifisso sulla Croce, ascoltare le nostre preghiere e accelerare il rilascio incondizionato dei suoi sacerdoti e di tutte le altre persone rapite”.
L’Associazione dei sacerdoti cattolici diocesani in Nigeria intanto ha invitato i fedeli a osservare una settimana di preghiera, digiuno, adorazione eucaristica e di recita del rosario per aiutarli nel loro ministero nonostante il pericolo che vivono quotidianamente.