Vladimir Putin è disposto a trasformare il conflitto in Ucraina in una guerra nucleare. A rivelarlo è un uomo che conosce molto bene il presidente della Russia. Si tratta di Alexandr Dugin, filosofo vicino al Cremlino definito l’ideologo dello zar. «Tutto dipende non dalla Russia, ma dall’Occidente. I russi faranno letteralmente di tutto per raggiungere i loro obiettivi. Anche fino a una collisione nucleare», dichiara al Quotidiano Nazionale. Il filosofo, maggior esponente del tradizionalismo russo, nell’intervista svela alcuni obiettivi strategici della Russia e gli scenari possibili, senza escludere lo scoppio di una Terza guerra mondiale o una guerra nucleare in caso di intervento della Nato nel conflitto.



Ma cosa vuol dire sconfiggere il nazismo in Ucraina? L’obiettivo di Vladimir Putin è conquistare il controllo completo dell’Ucraina, una nazione «inventata», che non ha ragione di esistere al di fuori della Russia. Se però non fosse possibile prendere il controllo completo del territorio ucraino, allora l’obiettivo minimo secondo Alexandr Dugin sarebbe la liberazione della Novorossia: Kharkiv, Donbass, Kherson, Zaporozhye, Nikolaev e l’area di Dnepropetrovsk e Odessa, la regione che attualmente è sotto la pressione dell’esercito russo.



“RUSSIA? CIVILTÀ SEPARATA SPECIALE. LAVROV…”

Ma la Russia punta anche ad annientare l’esercito ucraino e a smilitarizzare Kiev, «che ha ripetutamente dichiarato che si sta preparando a usarle contro la Russia e contro le repubbliche del Donbasw, oltre a sradicare la russofobia». Alexandr Dugin al Quotidiano Nazionale definisce «insignificante» la figura di Papa Francesco, mentre «decadente e tossica» è la società occidentale, un mondo che ha rinnegato le sue radici per il postmodernismo, la cancel culture e i diritti LGBT+. «Meno contatti ha la Russia con questa dannata società tossica, meglio è per la Russia», afferma il filosofo russo. L’ideologo dello zar ci tiene a rimarcare le differenze tra la Russia e la cultura europea.



«La Russia non ha mai fatto parte dell’Europa né prima degli Urali né oltre, poiché è una civiltà separata speciale: ortodossa ed eurasiatica». Per quanto riguarda invece le affermazioni rese dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov a Zona bianca, Alexandr Dugin si è detto perplesso. «Le sue dichiarazioni sono un po’ strane, non credo che Adolf Hitler fosse ebreo. Si tratta di alcune idee che alcuni cospirazionisti hanno sviluppato ma non ci sono argomenti seri». Invece sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «È eticamente ebreo ma non pratica il giudaismo e per ragioni puramente pragmatiche tollera questo neonazismo marginale in Ucraina per utilizzare le forze che secondo lui aiutano a consolidare la nazione artificialmente creata».