“Ti taglio la gola“. Sarebbe questo, secondo quanto emerso dalle indagini sul duplice omicidio di Arezzo, uno dei messaggi che la 35enne Sara Ruschi, uccisa insieme alla madre Brunetta Ridolfi, 76 anni, avrebbe ricevuto dal marito 38enne prima dell’orrore. Arrestato dopo i femminicidi che si sarebbero consumati a coltellate la notte tra mercoledì e giovedì scorsi, Jawad Hicham si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere dopo una prima confessione. I delitti, ricostruisce Il Corriere della Sera, sarebbero stati commessi davanti al figlio 16enne della coppia che per primo avrebbe lanciato l’allarme, durante la sua fuga disperata con la sorellina minore tra le braccia.
Stando a quanto finora emerso, riporta ancora il quotidiano, Hicham si sarebbe trincerato nel silenzio davanti al gip Giulia Soldini, evitando di fornire risposte in sede di udienza di convalida. Secondo l’accusa sarebbe stato lui a massacrare moglie e suocera a coltellate in casa, mentre i figli dormivano e sarebbero stati svegliati dalle urla. Secondo Il Corriere, agli atti dell’inchiesta sarebbero confluiti alcuni messaggi via chat su Messenger tra la donna e un amico, conversazione in cui si sarebbero insinuate le presunte minacce dell’attuale indagato.
Le minacce scoperte durante le indagini sul duplice omicidio di Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi ad Arezzo
Le indagini sul duplice omicidio di Sara Ruschi e di Brunetta Ridolfi ad Arezzo avrebbero portato a galla un tessuto di minacce che la 35enne, prima di essere uccisa con la madre a coltellate, avrebbe subito dal marito Jawad Hicham, oggi in carcere perché accusato dei delitti. Durante uno scambio di messaggi via social tra la moglie e un amico, su Messenger, il 38enne si sarebbe inserito scrivendo frasi come “Ti taglio la gola“.
Stando a quanto riporta Il Corriere, Sara Ruschi avrebbe confidato all’interlocutore di essere ormai ad un punto di rottura nella relazione. Riferendosi al marito come “ex”, avrebbe raccontato in chat di essersi mossa per ottenere il suo allontanamento e avrebbe sottolineato la delicatezza del momento: “Non posso semplicemente buttarlo fuori, se lui va alla polizia sono obbligata a farlo entrare in casa“. Le tensioni in famiglia sarebbero state crescenti. Poche ore prima di Pasqua, Sara Ruschi si sarebbe recata in caserma per esporre una presunta intrusione del 38enne nel suo cellulare. L’autopsia sui corpi delle vittime potrà consegnare all’inchiesta ulteriori elementi per la ricostruzione del duplice omicidio. Sara Ruschi sarebbe stata trovata sul letto, colpita da diverse coltellate al torace e alla schiena. Sua madre sarebbe stata rinvenuta riversa a terra, nella stessa stanza, vicino alla porta.