UDIENZA PROTETTA PER DESIRÉE AMATO
Non voleva incrociare il suo sguardo con quello dell’uomo che ha ucciso sua madre e sua sorella, per questo Desirée Amato ha chiesto un’udienza protetta. La sua richiesta è stata accolta, infatti ha parlato in aula protetta da un separé, mentre Christian Sodano, l’uomo accusato del duplice omicidio di Cisterna, era seduto con i legali. La 23enne ha ricostruito la tragedia del febbraio dell’anno scorso, quando comunicò al maresciallo della finanza di volerlo lasciare e lui, armato della sua pistola d’ordinanza, uccise Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, mamma e sorella della ragazza contro cui l’uomo aveva rivolto in precedenza diverse minacce.
Infatti, la ragazza che è sfuggita alla strage ha descritto l’ex fidanzato come geloso e possessivo, riportando le minacce ricevute personalmente e quelle rivolte alla sua famiglia. Ad esempio, c’è un messaggio che mostra la reazione di Sodano dopo che Desirée Amato le comunicò di voler interrompere la loro relazione, provvedendo anche a restituirgli l’anello che gli aveva regalato e che apparteneva alla mamma del finanziere: minacciava di compiere una strage, assicurando che niente lo avrebbe fermato da questo desiderio, neppure l’esercito.
“L’OSSESSIONE DI CHRISTIAN SODANO E LA STRAGE”
Desirée Amato in aula ha raccontato altri episodi che dimostrerebbero l’ossessione di Christian Sodano, come quello del cellulare fatto controllare da un collega quando gli disse che era a Firenze, ma in realtà era a Roma. L’uomo fu in grado di indicarle la localizzazione. Ma dal suo racconto emergono altri episodi, come la foto ricevuta, in cui l’uomo appare con la pistola puntata al collo, gelosie. Tutto ciò l’ha portata a decidere di lasciarlo, con lui che insisteva nel chiederle se fosse sicura di farlo.
Poi la strage di Cisterna, con Desirée Amato che riesce a scappare, mentre la mamma e la sorella vengono raggiunte dagli spari. Sono momenti terribili e concitati, durante i quali la 23enne si nasconde in bagno, poi in cameretta, dove l’ex fidanzato lascia la pistola sul letto chiedendole di sparare, quindi la fuga nella legnaia, dove sente altri due spari che la spingono a scavalcare il muretto e ad arrivare al benzinaio per chiedere aiuto.