Claudio Durigon Sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali del governo Meloni, è stato intervistato dal quotidiano Il Mattino, in merito alle problematiche sulla disoccupazione, la questione giovani “Neet” che non studiano e non lavorano, ed il problema del mezzogiorno. Secondo Durigon occorre lavorare per permettere alle istituzioni politiche di “fare di tutto per garantire ai giovani ogni possibilità di accesso al mercato del lavoro e di conseguenza una redditività adeguata“. Ma in che modo si intende lavorare per migliorare queste condizioni, attualmente cosiderate quasi drammatiche, visti i numeri: 3 milioni i giovani che non studiano e non stanno cercando lavoro, di cui la maggioranza nel Mezzogiorno?



Il sottosegretario afferma che la battaglia non è ancora persa, nonostante i dati catastrofici, si può, e si deve ancora fare qualcosa per migliorare a stuazione. Occorre fare di tutto per reinserire i giovani nel mercato del lavoro. Il governo vuole puntare tutto sulla formazione, come già accaduto con i provvedimenti presi per i percettori del Reddito di Cittadinanza, ormai scoraggiati dal cercare un’occupazione. “serve un’attitudine diversa dei giovani ad approcciare il mercato del lavoro, nella consapevolezza che dobbiamo mettere nelle loro mani tutti gli strumenti necessari a gestire questa delicatissima fase della loro vita“.



Il problema della disoccupazione nel Sud Italia

In merito alla questione Sud Italia, nel quale si concentra il 50% delle problematiche legate alla scarsità di opportunità lavorative, Durigon afferma che andranno utilizzati al meglio tutti i fondi dell’europa per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le regioni del sud avrano a disposizione strumenti economici adeguati, da utilizzare per aiutare donne e giovani a riacquistare fiducia nel futuro. “Del resto, dare risposte ai giovani e alle donne è uno dei temi prioritari che il ministro Calderone ha messo sul tavolo sin dal suo insediamento“.



Un’Italia “a due velocità” che il governo non può più permettersi. Occorre quindi trasformare “la rabbia in sinergia per affrontare il problema“. Secondo il sottosegretario leghista Durigon, una gran parte delle opportunità sarà rappresentata dal potenziamento delle infrastrutture come il ponte sullo stretto di Messina e il progetto alta velocità ferroviaria.

Conclude poi rispondendo al gravoso problema delle politiche attive e dei centri per l’impiego, che soprattutto al sud hanno fallito. Come restituire credibilità a questo tipo di iniziative? La risposta sarà quella di mettere mano alla situazione, obbligando le regioni a collaborare e dialogare con l’Anpal per potenziare l’orientamento e la formazione in modo omogeneo e non più frazionato.