Nuova rivoluzione alle porte per il digitale terrestre: la Rai si sta preparando all’adozione del DVB-T2, uno standard tecnologico che offre una qualità dell’immagine migliore, in linea con le televisioni moderne, e gli utenti già si chiedono se la televisione è da cambiare. Il passaggio è in programma il 28 agosto, ma la tv di Stato accelera e si prepara a nuovi test. Lo standard usato finora per il digitale terrestre è il DVB-T, che non ha soddisfatto le aspettative per quanto riguarda banda ed efficienza con la crescita della qualità video e l’introduzione di nuovi servizi interattivi, mentre il DVB-T2 garantisce un’efficienza spettrale migliore, quindi una qualità audio-video e capacità di trasmissione superiori.



Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, i canali che inizialmente dovrebbero essere coinvolti da questa transizione sono Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD. Al momento potranno essere visti anche se non si hanno tv compatibili con questa nuova tecnologia del digitale terrestre. La situazione è in divenire, quindi non si esclude che i canali possano essere trasmessi con i due standard. In tal caso chi non ha tv idonee non dovrebbe cambiarle. D’altra parte, si svuole spingere lo sviluppo di servizi evoluti e la trasmissione in 4K.



DVB-T2, COME CAPIRE SE IL TELEVISORE VA CAMBIATO

Ma gli addetti ai lavori segnalano che si tratta di uno step importante anche per arrivare alla liberazione delle frequenze a 700 Mhz del DVB-T1 consentendo così al 5G di diffondersi in modo capillare in Italia, che infatti è in ritardo su questo standard per quanto riguarda la rete mobile. Dopo il primo switch-off dall’analogico al digitale terrestre del 2012, che seguiva un progetto avviato nel 2009, abbiamo vissuto una svolta importante, perché i canali sono stati trasmessi con una migliore qualità, anche se l’alta definizione ha avuto bisogno di diversi anni per affermarsi.



Ma questo standard ha caratteristiche che risalgono agli anni ’90, nel frattempo c’è stata l’evoluzione al DVB-T2. Le tv a rischio sono milioni: la stima, secondo il Corriere della Sera, è di circa 10-14 milioni di televisori da cambiare per il nuovo standard tecnologico. Per capire se il vostro televisore è compatibile o è da sostituire, basta andare sul canale 558 e verificare se si visualizza Rai Sport HD, che è l’unico canale che usa uno standard associato al DVB-T2. Se riuscite a vedere il canale, allora il vostro televisore è pronto per ricevere i nuovi segnali DVB-T2 quando saranno attivi su larga scala.

RAI AVVIA I PRIMI TEST: COSA BISOGNA SAPERE

In vista del lancio ufficiale previsto il 28 agosto, ci saranno test ed esperimenti da parte della Rai per controllare che la nuova tecnologia sia efficiente. Uno è in programma nella notte tra domani il 27 e 28 maggio, quando alcuni impianti RaiWay trasmetteranno proprio in DVB-T2 per capire se le televisioni compatibili funzionano correttamente e com’è la qualità della ricezione. Ma non ci sono date definitive per quanto riguarda il completamento di questa transizione e l’addio definitivo al DVB-T, di sicuro questo switch-off è in ritardo rispetto a quanto previsto e gli esperti ritengono che difficilmente partirà in modo massivo quest’anno, vista la quantità di televisori che andrebbero sostituiti.

La notizia del nuovo switch-off ha suscitato la reazione di diverse associazioni di tutela dei consumatori, da Assoutenti al Codacons, ma stando a quanto riportato da DDay, non si tratta tecnicamente di un nuovo switch-off, visto che la rivoluzione partita due anni fa è ancora in corso. Inoltre, la scelta è del governo, quindi la Rai sta solo eseguendo il contratto di servizio firmato a gennaio, che tra l’altro non risulta ancora in Gazzetta Ufficiale: l’obbligo è di attivare il DVB-T2 entro l’1 settembre 2024. Non è neppure scontato che si dovrà cambiare tv, visto che i canali dovrebbero essere trasmessi in simulcast, quindi con il vecchio e nuovo standard. Quel che andrebbe chiarito, invece, è quali canali saranno in simulcast e quali solo in DVB-T2, quindi visibili solo da tv o decoder compatibili.