Finora la formazione in modalità eLearning è stata familiare per le grandi aziende e per le attività ad alta intensità di lavoro intellettuale, ma è ancora residuale rispetto alla formazione tradizionale d’aula. Si ipotizza che fatto 100 il monte ore di formazione delle aziende, l’eLearning non superi ancora, almeno prima del lockdown, il 7% dell’attività complessiva, media che comprende  organizzazioni come il settore bancario e assicurativo dove l’eLearning supera ormai il 70% del monte ore formativo e la maggior parte delle organizzazioni che non lo utilizzano mai o ne fanno un utilizzo sporadico.



Improvvisamente, durante la fase di lockdown di questi mesi, milioni di persone hanno sperimentato per la prima volta l’apprendimento in modalità virtuale, prevalentemente con la modalità più semplice del Digital Learning, rappresentata della Teleformazione o Webinar. Le aziende sono state poi invase da proposte di corsi eLearning gratuiti, corsi a volte improvvisati, ma anche di buona qualità.



Decine di migliaia di aziende hanno così scoperto la possibilità di introdurre la formazione eLearning in modalità stabile, perché l’eLearning, anche se non potrà mai sostituire completamente la formazione in aula, permette di gestire piani di aggiornamento permanente, senza il limite della distanza fisica, abbattendo i tempi e i costi della formazione tradizionale.

Inserendo l’eLearning, l’aula tradizionale si trasformerà, sarà sempre più breve, concreta, potrà diventare una vera e propria palestra perché non serviranno più docenti con le slide, ma coach d’apprendimento che sappiano integrare eLearning e attività pratiche, simulazioni, casi, per rendere sempre più concreta ed efficace la formazione.



Le domande che si stanno ponendo per la prima volta tante organizzazioni per fare i primi passi con l’eLearning sono: come scegliere una piattaforma eLearning, quanto costa? Esistono soluzioni gratuite? Posso fare in eLearning anche la formazione obbligatoria, la sicurezza, la Gdpr? Posso utilizzare l’eLearning anche per formare reti vendita dirette e indirette, clienti, manutentori, installatori per ridurre viaggi, incontri, soprattutto quando si opera in tutto il territorio nazionale o  in tutto il mondo?

L’esperienza di questi anni ci dice che l’introduzione della modalità eLearning in azienda è prima di tutto un vero e proprio processo di change management, che va di pari passo con l’evoluzione della cultura e delle competenze digitali dell’azienda. Un’organizzazione dove le persone hanno poca confidenza con l’uso del computer avrà più difficoltà a introdurre la formazione eLearning, e serviranno piani formativi propedeutici finalizzati all’acquisizione di quello che Skilla ha definito lo “standard minimo di competenze digitali” che tutto il personale dovrà possedere per quello che ormai è il saper leggere e scrivere della nostra era: la capacità di utilizzare le strumentazioni informatiche per la vita e per il lavoro.

Un ostacolo classico è dato dalla paura dei costi, ma ormai, per fare i primi passi, sono disponibili piattaforme fruibili in modalità gratuita o semigratuita, come la versione base di Moodle, per poi evolvere, una volta che si è preso confidenza con l’eLearning e se scoprono i possibili vantaggi, verso piattaforme personalizzate  per le proprie esigenze.

Tra le aziende che in questi anni hanno introdotto esperienze di formazione in modalità eLearning, spesso saltuariamente,  assistiamo a una riscoperta di questa modalità obbligata dall’emergenza Covid-19 e in molti casi emerge il ricordo di cattive esperienze fatte in passato, frutto di corsi di cattiva qualità, società improvvisate o mancanza di cultura e preparazione interna. Perché un conto è la modalità virtuale più vicina all’aula tradizionale, quella del webinar o teleformazione, dove le persone vengono convocate e assistono, più o meno passivamente, alla lezione di un docente, un conto è studiare in autonomia corsi eLearning messi a disposizione dall’azienda, siano essi corsi obbligatori, sui prodotti e procedure dell’azienda, su una lingua straniera o sulle soft skills.

Quest’ultima modalità comporta un coinvolgimento e una motivazione che non sono mai scontati. L’esperienza di Skilla, maturata in centinaia di organizzazioni nazionali e internazionali, rileva che quando viene proposto un corso eLearning per la prima volta in un’organizzazione, se non sono state fatte campagne di comunicazione e coinvolgimento, responsabilizzati i capi, creata una rete di supporto e tutoraggio, l’adesione all’inizio è minima, oscilla tra l’8% e il 15%, perché la maggioranza non accede spontaneamente.
Come arrivare a coinvolgere tutti e rendere naturale questa modalità di formazione? Su questa sfida una comunità di formatori delle più grandi Academy italiane e una rete di esperti e decine di cattedre universitari di educazione mediale, associate nella Sirem, si confrontano dal 2015, quest’anno in modalità virtuale, all’interno di Exploring eLearning per sperimentare forme efficaci di coinvolgimento, motivazione,  ideare nuove metodologie che integrino fisico e virtuale per un apprendimento sempre più efficace.

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