È MORTO JOHAN NEESKENS, UN PEZZO DEL CALCIO TOTALE
Mondo del calcio in lutto: è morto Johan Neeskens, che aveva 73 anni e il cui nome evoca immediatamente il grande ricordo del calcio totale olandese. Sarebbe chiaramente riduttivo fermarsi a pochi nomi, intanto possiamo dire che oggi Neeskens raggiunge il compagno e grande interprete di quell’Olanda Johan Cruijff, potremmo citare anche Johnny Rep ma, appunto, il calcio totale dell’Arancia Meccanica meriterebbe che tutti i suoi grandi protagonisti venissero citati. Nel comunicato della Federcalcio olandese si dice che la causa della morte non è specificata; vale quel che vale e forse si saprà, la morte è avvenuta in Algeria e su questo torneremo, oggi è giusto però celebrare quello che Neeskens ha fatto in una vita terrena portata a compimento.
Nato nel 1951, Johan Neeskens nel fenomenale Ajax capace di vincere tre Coppe dei Campioni consecutive è arrivato a 19 anni: quattro stagioni con il tris europeo e altri trofei, poi il passaggio al Barcellona voluto fortemente da Rinus Michels e Cruijff, naturalmente CT e compagno di nazionale. In blaugrana Neeskens giocherà cinque anni, vincendo Coppa delle Coppe e Coppa di Spagna; un Barcellona non troppo esaltante nei risultati, ma straordinariamente evocativo e che, soprattutto, avrebbe poi spianato la strada alla “colonizzazione” olandese con i vari De Boer (entrambi i gemelli), Patrick Kluivert, Ronald Koeman, Phillip Cocu e altri ancora, ovviamente con Mister Cruijff in panchina, almeno per un certo periodo.
LA CARRIERA DI NEESKENS IN NAZIONALE
È morto Johan Neskeens, e il suo nome come detto è soprattutto legato all’Olanda: l’epopea di quella nazionale orange che giocò due finali consecutive ai Mondiali, perdendole sempre contro i padroni di casa, resterà nella storia. Neeskens è anche il giocatore che trasformò il celeberrimo rigore della finale nel 1974, quando l’Olanda per un minuto fece girare la testa alla Germania Ovest fino all’accelerazione impossibile di Cruijff: Sepp Maier spiazzato e Orange ad accarezzare il sogno Mondiale, ma non sarebbe andata così. In quella Coppa del Mondo Neeskens segnò 4 gol, tutti nelle ultime tre partite; quattro anni più tardi era presente, ma non entrò mai nel tabellino dei marcatori. Dopo la carriera da calciatore, si è dedicato soprattutto ad allenare in Paesi in via di sviluppo, iniziando dal Sudafrica.
Ecco perché presumibilmente si trovava in Algeria; dal punto di vista tecnico e tattico, Johan Neeskens era difficilmente inscatolabile in una definizione per il modo di giocare dell’Olanda ma, se proprio vogliamo, lo potremmo considerare un regista basso, playmaker di centrocampo che sapeva unire i reparti anche se all’epoca le definizioni erano diverse. Come si è sempre definito lui, un mediano che sapeva segnare; infatti di gol ne ha fatti anche tanti per la posizione che ricopriva. Lo hanno anche nominato il “luogotenente di Cruijff”, ma Johan Neeskens era molto di più; rappresenta, anche e soprattutto oggi che è morto e lo piangiamo ricordandone la splendida carriera, un calcio che troppo presto, forse, si è evoluto in qualcosa di altro.