È morto Luigi Berlinguer, ex ministro dell’istruzione. Aveva 91 anni ed era malato da tempo: dallo scorso agosto era ricoverato all’ospedale Le Scotte di Siena, quando le sue condizioni si erano aggravate. Il politico era originario di Sassari e cugino di Enrico Berlinguer: nel corso della sua carriera istituzionale è stato deputato e senatore in tre diversi governi. Il primo nel 1993, con Carlo Azeglio Ciampi, a capo del dicastero dell’Università e della ricerca scientifica. Dal 1996 al 2000 era stato ministro della Pubblica istruzione, prima con Romano Prodi e poi con Massimo D’Alema.
L’ultima volta era stato rieletto nel 2009: in quell’occasione entrò al Parlamento europeo con il Pd. Nel 2010 ha firmato inoltre il manifesto del Gruppo Spinelli per un’Europa federale. Negli ultimi anni della sua vita è stato presidente del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti. Come riporta Repubblica, la camera ardente sarà allestita giovedì nella sala del rettorato dell’università di Siena, ateneo che guidò dal 1985 al 1994.
Morto Luigi Berlinguer: il cordoglio del mondo della politica
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha espresso il proprio cordoglio su X. Parlando di Luigi Berlinguer ha scritto: “È stato un ministro appassionato di scuola, sempre aperto al dialogo, ha lasciato una traccia importante. Ai suoi cari le mie più sentite condoglianze”. Anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha definito il politico come una “personalità appassionata e impegnata”, che lascia “l’eredità di avere a cuore, e difendere, il patrimonio inestimabile della nostra cultura politica”.
“A Luigi Berlinguer ero legato da sentimenti di vera amicizia, un legame forte, a cui si univa una stima profonda. Aveva una autentica passione per la scuola pubblica, un impegno condotto con intelligenza e rigore. Era un europeista convinto e ha dedicato la sua vita alla politica” ha scritto l’ex premier Romano Prodi. Un saluto anche da Enrico Letta: “Una vita per il miglioramento della ricerca e dell’insegnamento nel nostro paese. Lascia riforme importanti, valori profondi e idee lungimiranti. È stato un vero privilegio lavorare con lui”.