Se alla pandemia mondiale da coronavirus si aggiunge anche il riesplodere del virus Ebola in Congo, la situazione per l’Africa rischia di divenire drammatica nelle prossime settimane: «È stato rilevato un nuovo focolaio di Ebola nella Repubblica democratica del Congo occidentale, vicino a Mbandaka, nella provincia di Équateur» ha scritto questo pomeriggio su Twitter il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus annunciando la pessima notizia del nuovo focolaio di Ebola. Una stessa epidemia imperversa dall’agosto del 2018 il Sud della Repubblica Democratica del Congo, con 2280 morti e un doppio progetto di cure che è tutt’ora in fase sperimentale e che ha quantomeno ridotto la mortalità al 6% dei casi.
Ma se negli scorsi mesi si iniziava a parlare di una possibile fine dell’epidemia, i nuovi dati emersi oggi purtroppo raccontano un’altra realtà: «Il ministero della Salute del Congo – rende noto ancora l’Organizzazione Mondiale della Sanità – ha identificato 6 casi, di cui 4 morti. Il paese si trova nella fase finale di un’epidemia di Ebola anche nella sua parte orientale, ed ha il più grande focolaio di morbillo al mondo». Insomma, una situazione tremenda per una delle zone del mondo a più alto tasso di povertà e fame. Da ultimo il n.1 dell’Oms spiega come l’Organizzazione abbia già mandato diverso personale a Mbandaka «che supporta la nuova risposta alle epidemie di Ebola». Questo focolaio, conclude Tedros, ricorda che Covid-19 «non è l’unica minaccia per la salute delle persone. L’Oms continua a monitorare e rispondere a molte emergenze sanitarie».
RISPUNTA NUOVO FOCOLAIO DI EBOLA IN CONGO
Mentre la diffusione del coronavirus avviene a macchio d’olio nel grande continente africano ma ancora con numeri “contenuti”, si teme uno sviluppo tutt’altro che positivo nelle prossime settimane se non verranno prese misure di sicurezza importanti che purtroppo nella maggior parte dei Paesi africani risultano quai inapplicabili. Per questo motivo nell’ultimo Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e Madagascar (Secam) sono stati lanciati una serie di appelli per l’Africa a fronte dell’emergenza coronavirus e non solo: «Indubbiamente, sono già state prese iniziative per gestire l’impatto della pandemia, ma vorremmo andare oltre e chiedere l’annullamento totale dei debiti dei Paesi africani – scrivono i vescovi in una nota – per consentire il rilancio delle economie. Inoltre, chiediamo un aiuto sostanziale perché si creino sistemi sanitari di qualità, si promuova la nascita di piccole e medie imprese per far diminuire la disoccupazione, e si garantisca la sicurezza alimentare», conclude il cardinale Philippe Ouedraogo, presidente del simposio.
È stato proposto di creare un Fondo Comune di solidarietà per combattere non solo il Covid-19 ma tutte le altre pandemie che affliggono l’Africa, non da ultimo l’Ebola: «La crisi sanitaria causata dal Covid-19 dovrebbe spingerci a cercare insieme modi e mezzi per sradicare malattie come la malaria e la tubercolosi, che continuano ad affliggere il continente (…) chiediamo all’Unione Africana di sensibilizzare i Paesi membri per contribuire alla creazione di un Fondo di solidarietà da utilizzare per la salute delle popolazioni». Ai leader politici, infine, l’invito a «garantire che le limitate risorse disponibili vengano utilizzate per aiutare quanti hanno davvero bisogno di aiuto e non finiscano, attraverso pratiche corrotte, nelle tasche sbagliate».
A new #Ebola outbreak detected in western #DRC, near Mbandaka, Équateur province. @MinSanteRDC has identified 6 cases, of which 4 people have died. The country is also in final phase of battling Ebola in eastern DRC, #COVID19 & the world’s largest measles outbreak.
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) June 1, 2020