Gli ebrei che vivono a Londra sono a rischio. A dirlo, come riportato da The Telegraph, è il consulente indipendente del ministero dell’Interno e commissario per l’Antiterrorismo Robin Simcox. La situazione, secondo l’esperto, è arrivata a questo punto di estremo pericolo in virtù delle mancate azioni di condanna nei confronti dei gruppi di ascesa nati dopo gli attacchi terroristici di matrice islamica de 2005.
“Negli anni hanno avuto troppa libertà di azione, potendo così propagandare le loro idee radicali tra un pubblico sempre più vasto di persone senza incontrare alcun ostacolo”, ha spiegato Simcox. Un esempio emblematico sono soprattutto le recenti manifestazioni pro-Palestina che a Londra avvengono praticamente ogni weekend e che costringono gli ebrei a rimanere in casa per paura di ripercussioni. Agli islamisti, tra l’altro, si aggiungono anche gli esponenti dell’estrema destra. “La nostra città è un ambiente permissivo per la radicalizzazione”, ha ribadito puntando il dito contro il Governo.
Ebrei a Londra sono a rischio: l’appello di Simcox
Le attività a cui è necessario porre dei limiti per evitare che gli ebrei si sentano sempre più a rischio a Londra, secondo Robin Simcox, sono diverse. Dalle scuole islamiche e moschee alle attività di beneficenza britanniche che ricevono supporto logistico ed economico da Hamas e dai Fratelli Musulmani, fino ai canali TV estremisti. “Non tradiamo la democrazia, se mettiamo un freno a tutte queste attività, che fin qui hanno avuto mano libera”, ha rassicurato il consulente indipendente del ministero dell’Interno e commissario per l’Antiterrorismo.
Da qui l’appello alle istituzioni. “Il primo a farlo deve essere il Governo, che ha più potere di fermare il radicalismo di quanto si possa pensare. Perché il Governo iraniano non gode di un inalienabile diritto di gestire scuole e moschee nella nostra capitale. E non costituisce un intoccabile principio democratico il fatto che ad Hamas e ai Fratelli Musulmani sia permesso di condurre una moltitudine di attività benefiche in casa nostra a favore dei musulmani che vivono qui”, ha concluso.