Risarcimento per eccesso di lockdown in Sicilia: la regione dovrà pagare 1000 euro nei confronti di un bambino al quale era stato impedito di uscire a giocare fuori nel 2020, all’inizio della pandemia. A vietarglielo era un’ordinanza della Regione Sicilia, la numero 16 dell’11 aprile 2020, che all’articolo 3 vietava “la pratica di ogni attività motoria e sportiva all’aperto, anche in forma individuale, compreso il divieto per tutte le attività motorie all’aperto di minori accompagnati da un genitore”. Un provvedimento che prendeva spunto da quello imposto da Roma ma che era ancora più restrittivo.
Il lockdown stabilito dal Governo il giorno prima, infatti, permetteva quantomeno di svolgere l’attività sportiva nei pressi della propria abitazione. Così, un bambino di 11 anni, all’epoca ha fatto causa, tramite i genitori, alla Regione. Oggi, la notizia che sorride alla famiglia: il Tribunale gli ha dato ragione. Il Giornale di Sicilia spiega che il Consiglio di giustizia amministrativa (l’equivalente siciliano del Consiglio di Stato) ha ritenuto “immotivato” il divieto imposto dall’ex governatore Nello Musumeci, attuale Ministro per la Protezione civile.
“Eccesso di lockdown”: 1000 euro alla famiglia
Il Consiglio di giustizia amministrativa ha accolto il ricorso bocciando l’ordinanza siciliana. La sentenza è stata emessa il 23 marzo ma è stata depositata soltanto mercoledì 25 ottobre. Al bambino, come spiegano i giudici, è stata imposta una “permanenza domiciliare assoluta” equiparabile agli arresti in casa. Il Cga spiega che spettava allo Stato la responsabilità di determinare le misure da applicare, mentre le Regioni sarebbero potute intervenire solo su un “presupposto fattuale legittimante, un aggravamento epidemiologico posteriore all’ultimo Dpcm emanato”. Dunque, non è giustificato il dispositivo assunto dalla Regione Sicilia.
Il ricorso dei genitori del piccolo Francesco era prima stato respinto dal Tar. Così il caso è approdato alla Cga, la Corte siciliana presieduta da Ermanno de Francisco, che ha stabilito che sotto il profilo risarcitorio il bambino avesse ragione. Infatti, il divieto imposto dalla Sicilia era immotivato, dunque illegittimo. Non si trattava infatti di una misura che rispettasse i principi di adeguatezza e proporzionalità. Alla famiglia sarà corrisposto un risarcimento simbolico di 200 euro per ogni giorno senza giochi all’aperto, per un totale di 1000 euro, spiega Il Giornale di Sicilia.