Da giorni ormai le luci dei riflettori sono puntate tutte sull’Ucraina e la Russia e sul conflitto armato che sta andando avanti, da giovedì, sul territorio ucraino. Dopo aver invaso i territori di giurisdizione di Kiev, l’esercito di Mosca sta mettendo a ferro e fuoco le città ucraine nel tentativo di conquistare quante più terre possibile fino ad arrivare alla caduta della capitale. In questo scenario, in tanti hanno deciso di prendere le distanze del presidente russo Vladimir Putin, che con le sue azioni rischia di far scatenare la Terza Guerra Mondiale e sta portando avanti il genocidio del popolo ucraino.



In risposta a quanto sta accadendo il mondo dello sport ha deciso di isolare ed emarginare la Russia e i russi da ogni evento. La finale di Champions League è stata spostata da San Pietroburgo a Parigi, i tornei di tennis sono stati cancellati, la Nazionale di calcio e i club russi sono stati estromessi dalle competizioni internazionali e la F1 ha deciso di cancellare il GP di Sochi di settembre. Ma nel mondo dei motori c’è chi, conoscendo il presidente Putin, non prende le distanze e anzi lo giustifica e difende. Parliamo di Bernie Ecclestone.



Ecclestone difende Putin sull’invasione Ucraina

Intervenuto in diretta radiofonica a “Times Radio”, l’ex numero uno del Circus ha parlato così dell’amico Putin: “E’ una persona affidabile, e di parola. Come interlocutore, l’ho sempre trovato diretto e onesto. Ha sempre fatto quello che aveva promesso di fare, senza discussioni”. Ecclestone ha poi sottolineato che la decisione di cancellare il GP di Sochi è priva di senso: “Non penso che faccia chissà quale differenza se ci sarà o meno un GP in Russia rispetto a quanto sta accadendo nel mondo – le parole di Ecclestone -. Come può qualcuno dall’esterno giudicare con esattezza quello che sta succedendo oggi?”.



A proposito di Formula Uno, la cui stagione ripartirà domenica 20 marzo dal GP del Bahrain, c’è un pilota che rischia di non essere ai nastri di partenza. Parliamo di Nikita Mazepin, russo alla guida della Haas, che rischia di essere fatto fuori per le politiche contro i russi che in tanti nel mondo dello sport stanno attuando. A dir la verità Mazepin rischia l’addio dopo la scelta di Haas di rimuovere lo sponsor Uralkali, che fornisce alla scuderia ingente quantità di denaro e che lo stesso Mazepin ha portato come garanzia per ottenere un sedile già nella passata stagione che lo ha visto esordire nel mondiale con una monoposto tutta sua nel box accanto a quello di Mick Schumacher.