Marzo sta per volgere al termine e aprile è alle porte, la stagione delle allergie sta per entrare nel vivo e presto inizierà il caos sui contagi e sui presunti tali. La primavera, infatti, è la  stagione di riniti, asma, allergie e rinocongiuntivi, che presentano sintomi molto simili alle varianti Covid Omicron, sia la base che la “2”. È possibile fare attenzione e distinguere i due disturbi, come spiegato dall’immunologo Mauro Minelli



Intervenuto ai microfoni di Adnkronos, il responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata ha sottolineato che le allergie stagionali hanno un forte impatto sulla popolazione – «circa metà della popolazione ne soffrirebbe» – dati che non possono essere sottovalutati, soprattutto in tempi di Covid. Omicron, l’analisi di Minelli, ha un’attitudine a «a provocare disturbi prevalentemente a carico delle alte vie respiratorie, per molti versi sovrapponibili a quelli che, in questa stagione, si presentano puntualmente nei soggetti con storia clinica di pollinosi, anche nota come ‘febbre da fieno’».



“Ecco come distinguere Omicron dalle allergie”

Come evidenziato dall’immunologo, nelle forme stagionali di rinite i sintomi predominanti sono costituiti da «crisi di violente e irrefrenabili starnutazioni, colanaso con rinorrea acquosa e trasparente, prurito e congestione nasale; meno frequenti sono prurito al palato, gola e orecchi». Nelle forme perenni, invece, questi sintomi sono più sfumati. Minelli ha citato inoltre il frequente «coinvolgimento congiuntivale con disturbi oculari che molto spesso sono quelli che più influiscono negativamente sulla qualità di vita dei soggetti pollinosici e che sono tipicamente rappresentati da arrossamento e prurito degli occhi, intensa lacrimazione, fotofobia, con possibile coinvolgimento anche dei bordi palpebrali». Minelli ha poi parlato del Covid-19 e delle sue ultime varianti, tra mal di testa, mal di gola, tosse e fiato corto, fino alla perdita di gusto e olfatto. Mancano, invece, prurito al naso e agli occhi, oltre all’arrossamento degli occhi e la lacrimazione. L’immunologo ha aggiunto: «Il ricorso alla diagnostica molecolare attraverso tampone per Sars-Cov-2 rimane, pertanto, la procedura più corretta soprattutto per selezionare quei casi in cui possa essersi sovrapposta un’infezione da Sars-CoV-2 in pazienti allergici, ipotesi in questi prossimi mesi tutt’altro che improbabile».

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