Nella trasposizione dal fumetto d’azione alla serie tv, Echo si trasforma nella prima e, a mio avviso, ben riuscita rappresentazione di come dovrebbe essere la normalità tra diversi. O meglio, come le diversità possono essere superate, accettate, condivise, senza che questo rappresenti l’eccezione ma la norma. Echo è un inno a tutto ciò, e pur essendo un tentativo alquanto ambizioso, tutto sommato ben riuscito.
La storia di Maya Lopez – la nostra Echo, interpretata dall’attrice di origini mohicane Alaqua Cox – è raccontata nel primo dei cinque episodi che trovate su Disney+. L’eroina protagonista di Hawkeye, è una ragazza sordomuta cresciuta in Oklahoma, nel piccolo centro di Tahama, sede della comunità dei nativi americani Choctaw. In un incidente stradale perde la madre e una gamba, ed è ora costretta a convivere con una protesi che non le impedirà però di sviluppare i suoi poteri speciali. Dopo l’incidente, di cui è responsabile, il padre si trasferisce con Maya e il resto della famiglia a New York e inserisce la figlia nella comunità criminale per cui lavora, che è diretta dal fratello, il famigerato Wilson “Kingpin” Fisk, interpretato da Vincent D’Onofrio.
Fisk ha un’affetto reale per la nipote, e ne cura personalmente la “formazione”, trasformandola in una killer spietata. Ma quando Maya scopre che lo zio ha ucciso il padre le si rivolta contro, tenta per vendetta di ammazzarlo e scappa a Tahama – da dove non ha fatto più ritorno da quando è partita da bambina – per chiedere aiuto ai suoi vecchi amici. Qui tutti sanno tutto di Maya, dello scontro con Fisk e sono preoccupati che il suo arrivo possa attrarre nella piccola cittadina una guerra criminale senza esclusioni di colpi.
Ma il ritorno in Oklahoma, il ricongiungersi alla vecchia amica Bonnie, ma soprattutto il ritorno dalla amata nonna Chula – interpretata dall’attrice canadese Tantoo Cardinal (Balla con i lupi, Killers of the Flower Moon) – aiuta Maya a scoprire le sue reali origini, chi erano le sue ave e sua madre, e quale importanza nella comunità dei Choctaw hanno le donne. Lei altro non è che l’Eco – da qui il suo soprannome – di tutte le donne – dalle origini ai giorni nostri – che hanno combattuto per difendere quel territorio e quel popolo.
La serie Echo prodotta dalla Marvel per la nuova etichetta Marvel Spotlight ha dunque l’obiettivo di rilanciare il filone dei personaggi minori e di svilupparli in autonomia dalle loro storie di origine. Echo è la prima di un genere su cui la Marvel Studios sembra volere investire molto. Rivolto a un pubblico adulto – è la prima serie vietata ai minori – intende affrontare tematiche molto diverse dai temi classici dei personaggi Marvel.
La serie Echo è girata in tre lingue differenti, ma a farla da padrone sono sia la lingua dei segni che la lingua originale Choctaw . Quindi è inevitabile fare attenzione ai sottotitoli se non si vuole perdere il senso della storia. La collaborazione con la Choctaw Nation of Oklahoma ha consentito, oltre all’uso della lingua, una attenta ricostruzione dei costumi, della musica, dei riti citati nella serie tv e che sono ampiamente evocati e rispettati. Oltre che rappresentare la parte più bella e interessante del racconto.
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