I giovani eco-vandali di Ultima Generazione, a processo per aver imbrattato il famoso Dito di Cattelan a Milano, potrebbero tenere delle lezioni nelle scuole sulla crisi climatica come giustizia riparativa. Un’idea che, come sottolinea stamane Libero, non dispiacerebbe a Beppe Sala, sindaco di Milano «Ci può stare», ha detto. Di tutt’altro parere è però Enrico Paoli, dello stesso giornale, che ricorda che se devasti un movimento o imbratti un’opera “Non fai un favore all’ambiente, facendo sprecare acqua e denaro per ripulire, ma violi la legge”.
A chiedere di poter insegnare nelle scuole sarebbero stati gli stessi eco-vandali nell’ambito della suddetta giustizia riparativa, così come voluto dalla riforma Cartabia con l’obiettivo di risanare il legame con la società del condannato, spezzato dopo il fatto criminoso.
ECO-VANDALI, LEZIONI A SCUOLA COME GIUSTIZIA RIPARATIVA? “VORREMMO ANDARE NELLE SCUOLE…”
“Vorremmo andare nei licei per tenere delle lezioni sull’ambiente e l’emergenza climatica di cui anche Milano è vittima. Pensiamo ci siano molte cose interessanti su cui si potrebbe trovare un accordo e che potremmo fare. Ci piacerebbe molto intervenire nelle scuole”, ha detto un attivista, come si legge su Il Giorno.
«Ci può stare. Ci possiamo ragionare, si parla molto di giustizia riparativa – le parole del sindaco di Milano, Beppe Sala – in alcuni casi è più facile, in altri no, in questo caso ci può stare». Peccato però che Libero la pensi diversamente: “Buona l’intenzione, quanto all’applicazione pratica, nel caso specifico, avanziamo ben più di un dubbio”. Secondo Paoli bisognerebbe far capire che ciò che hanno fatto gli eco vandali sia puro vandalismo, che ha comportato costi per il restauro, ma invece si arriva a sostanziare la logica della benevolenza. “Una pessima lezione – aggiunge il giornalista di Libero – con i cattivi maestri da una parte e i pessimi studenti da bocciare dall’altra. Senza appello”.
ECO-VANDALI, LEZIONI A SCUOLA COME GIUSTIZIA RIPARATIVA? IL MINISTRO PICHETTO DICE NO
A conferma di ciò il fatto che il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, abbia respinto la proposta: «Io credo che si debba mandare gli esperti nelle scuole a parlare di crisi climatica – spiega l’esponente del governo Meloni – la parte di educazione civica e di informazione nelle scuole è fondamentale perché determina anche le condizioni di percezione, che portai giovani a trasferire nelle loro famiglie le informazioni. Non credo che le scuole debbano essere un luogo di propaganda, né da una parte né dall’altra».
In una fase storica in cui la scuola è attraversata da notevoli tensioni e fibrillazioni, e il riferimento è a quanto avvenuto di recente a Pioltello, istituto che è stato chiuso per l’ultimo giorno del Ramadan, e caso che ha destato non poca polemica in tutta Italia, forse servirebbe altro per i nostri istituti. “Mettere altra carne al fuoco, e mandare degli eco vandali negli istituti scolastici lo è, rischia di alimentare questa polemica”, conclude Paoli di Libero. Vedremo come evolverà la vicenda e se realmente agli eco-vandali sarà concessa questa possibilità.