Un disastro ambientale è in corso a l’Isola d’Elba. A Le Iene si parla di una vicenda davvero grave: la presenza di 56 tonnellate di plastica abbandonate in mare nelle acque del golfo di Follonica. Nei pressi dell’Isola d’Elba vengono dispersi in mare tonnellate e tonnellate di plastica a forma di ecoballe. Un vero e proprio scempio ecologico che minaccia il mare e l’habitat naturale dei cetacei che l’inviato Luigi Pelazza ha voluto vedere con i suoi occhi. La Iena, infatti, si è calato nelle acque del golfo di Follonica, tra l’Elba e la costa toscana, per vedere da vicino la presenza di una ecoballe che potrebbe causare un vero e proprio disastro ambientale per via della presenza di microplastiche in mare. Un disastro ambientale che si potrebbe evitare. Clicca qui per vedere il servizio completo de Le Iene. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Ecoballe a L’Isola d’Elba: Le Iene “Rischio disastro ambientale”
Ecoballe all’isola d’Elba: cronaca di un disastro ambientale. Così si intitola l’inchiesta de Le Iene Show realizzata da Luigi Pelazza, in onda oggi su Italia Uno a partire dalle 21:10. Lo storico inviato della trasmissione Mediaset ha deciso infatti di immergersi nelle acque del golfo di Follonica, tra l’Elba e la costa toscana, dove una nave 5 anni disperse in mare migliaia di tonnellate di plastica sotto forma di ecoballe. Con questo termine ci si riferisce a quelle grosse balle di rifiuti pressati, destinate a essere smaltite nei termovalorizzatori per la produzione di energia. Il costo di quello sversamento in mare? Difficile da quantificare per la sua portata: per i pesci che popolano quell’area protetta si è trattato di una tragedia che gli sta costando la vita, ma anche i cittadini ci stanno rimettendo milioni di euro.
ECOBALLE ALL’ISOLA D’ELBA: IENE, “RISCHIO DISASTRO AMBIENTALE CON MICROPLASTICHE IN MARE”
Luigi Pelazza de Le Iene Show ha sfidato la corrente e la difficoltà di muoversi in mezzo ai rifiuti depositati in fondo al mare e ha visto da vicino i danni compiuti dalla dispersione delle ecoballe all’isola d’Elba. Ad accompagnare l’inviato nella sua esplorazione c’era anche Chiara, biologa marina, perché – per dirla con le parole dello stesso Pelazza – “se da una parte è vero che il problema sulle coste è grave e sotto gli occhi di tutti, dall’altra è anche vero che la plastica che rimane in mare si frammenta sempre di più, creando uno scenario ancora peggiore per chi in quell’acqua ci vive: i pesci”. La biologa marina in tal senso spiega: “Potremmo rischiare anche un disastro ambientale perché andrebbero a disperdersi nel mare le famose microplastiche”. Come si può intervenire perché questo non avvenga? Si può ancora fare qualcosa per salvare le acque dell’Elba e della costa toscana?