La versione finale del decreto Rilancio conferma l’Ecobonus al 110%, ma introduce delle sanzioni pecuniarie per le dichiarazioni che risultano infedeli. Si rischia una stangata da 2mila euro, fino ad un massimo di 15mila euro per ogni attestazione o asseverazione infedele dei cittadini che avviano lavori di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli edifici. Lo si legge nell’ultimo schema del decreto Rilancio, approvato dal Consiglio dei ministri la settimana scorsa e inviato per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. C’è anche la conferma riguardo il fatto che Ecobonus 110% sarà riconosciuto anche per i lavori effettuati sulle seconde case, a patto che non siano villette unifamiliari, come era stato anticipato dal Sole 24 ore. L’articolo 122, comma 11, dello schema di decreto precisa che questa agevolazione fiscali non si applica agli interventi effettuati «su edifici unifamiliari diversi da quello adibito ad abitazione principale». Del resto, l’obiettivo dell’Ecobonus 110% è rilanciare l’intero settore dell’edilizia attraverso lavori nei condomini a cui il singolo condomino può legare eventuali interventi mirati per la sua abitazione.



ECOBONUS 110%, MAXI SANZIONI E POLIZZA DI ASSICURAZIONE

Sarà il ministero dello Sviluppo economico a verificare la veridicità delle informazioni e dei dati dei professionisti incaricati. In caso di false dichiarazioni si disporrà immediatamente la decadenza dai benefici fiscali. Ma ci sono altre novità per quanto riguarda l’Ecobonus 110%. Nel testo è stata inserita la polizza di assicurazione della responsabilità civile, con un massimale adeguato al numero delle attestazioni o asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi che i professionisti dovranno stipulare. Secondo quanto riportato dal Sole 24 ore, non dovrà essere inferiore a 500mila euro. Si tratta di una novità importante, perché potranno garantire ai clienti e al bilancio dello Stato il risarcimento dei danni eventualmente provocati con l’attività prestata. Per quanto riguarda il resto, il testo, che è ormai vicino all’entrata in vigore, conferma i cardini della misura che abbiamo conosciuto in questi giorni.

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