Potrebbe essere prolungato di un anno l’Ecobonus 110%, oltre che essere esteso ad alberghi e seconde case. Resterebbero escluse le ville, ma sarebbero compresi gli immobili unifamiliari “vincolati”. Stando a quanto riportato dal Sole 24 ore, il governo vuole rafforzare questa agevolazione, ma non mancano gli ostacoli da superare. A partire dalle risorse aggiuntive che vanno trovate e la copertura che dovrà essere perfezionata dalla Ragioneria generale. L’emendamento di M5s, ma sottoscritto anche da deputato Pd e un esponente di Italia Viva, punta a portare la scadenza dell’Ecobonus al 110% al 31 dicembre 2022. Inoltre, potrà essere usato da Enti non commerciali, terzo settore, enti religiosi civilmente riconosciuti, strutture turistiche, come alberghi e residence, nonché associazioni e società sportive dilettantistiche. Inoltre, sono allentati i vincoli per gli interventi su quegli edifici che sono tutelati dai beni culturali. Infine, l’Ecobonus 110% si applicherà anche alle seconde case, ma solo per due unità per beneficiario, con esclusione delle case di lusso. Per le delibere dei lavori sono ammesse le assemblee condominiali online. (agg. di Silvana Palazzo)
ECOBONUS 110% ESTESO AD ALBERGHI E SECONDE CASE?
L’Ecobonus potrebbe essere esteso anche agli alberghi e alle seconde case? È uno degli obiettivi primari che la maggioranza si è data fra gli emendamenti di ritocco al decreto rilancio, presentati quest’oggi alla Camera, con la speranza di chiudere questa partita nel giro, al massimo, di 20-25 giorni. C’è infatti bisogno di supportare da vicino gli italiani e serve dare segnali concreti in tal senso; d’altro canto, gli albergatori sono fra le categorie più colpite dalla pandemia di Coronavirus, che ha costretto gli Stati a chiudere le frontiere e impedito gli spostamenti non soltanto fra nazioni, ma addirittura fra regioni, province e singoli Comuni. Come riferito dall’edizione odierna del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, la maggioranza “fa pressing per estendere l’ecobonus a tutte le seconde case e agli alberghi. Inoltre chiede una riconfigurazione temporale della Cig prima di prolungarne la durata, facendo leva sui fondi Sure. Seguono gli incentivi per il settore auto e il perfezionamento del meccanismo degli aiuti alle imprese magari con qualche correttivo al ‘pari-passu'”. Senza dimenticare le richieste di Regioni e Comuni, le integrazioni sul capitolo sanità e per il bonus affitti. Tuttavia, i fondi a disposizione per le modifiche sono pochi e ammontano solo a 800 milioni di euro (su una manovra da 155 miliardi).