Alla luce della posizione di chiusura della Cgil, sulla trattativa relativa alla riforma dei contratti, «Confindustria valuterà l’ipotesi di firmare un accordo senza la Cgil». È quanto ha affermato il presidente dell’associazione di viale dell’Astronomia, Emma Marcegaglia, al termine dell’incontro con i sindacati.
«Valuteremo – ha spiegato Marcegaglia – ma non ci facciamo porre veti da nessuno. Noi abbiamo fatto passi avanti molto importanti.
Cisl e Uil hanno apprezzato, la Cgil invece non si è mossa di un millimetro. Per quanto ci riguarda non ci sono margini per ulteriori modifiche».
Il testo definitivo verrà dunque presentato alla prossima riunione tra Confindustria e sindacati. Le parti hanno fissato un nuovo incontro per il 10 ottobre, per cercare di chiudere un’intesa sulla riforma del modello contrattuale. Tuttavia, si fa strada l’ipotesi di un accordo separato, alla luce della posizione della Cgil, che ha confermato il proprio no all’impianto generale discusso oggi tra le parti.
Confermando una posizione di chiusura sulla riforma del modello contrattuale «la Cgil chiede un ritorno alla scala mobile», sostiene Marcegaglia.
«Questo è inaccettabile – ha proseguito – non esiste in nessuna parte d’Europa. Non sarebbe accettato dalla Bce e da Bankitalia e ci porterebbe fuori dall’Ue. Noi non vogliamo uscire dall’Europea e, pertanto, non è possibile accettare ciò che dice la Cgil».
Marcegaglia ha sottolineato che la sua associazione ha cercato in tutti i modi di andare incontro alle richieste del sindacato guidato da Guglielmo Epifani. «Abbiamo rinunciato all’inflazione programmata – ha ricordato – indicando un indice previsivo a tre anni depurato dalla sola energia importata. Un altro aspetto assurdo emerso è che per la Cgil non ci deve essere alcun tipo di regole. C’è una chiusura. La Cgil vuole, come dice Bombassei, una sorta di Far West».