Aprire un “dossier” al fine di ampliare e meglio indirizzare le misure a sostegno dei giovani e il loro inserimento; affrontare contestualmente il problema fondiario. È quanto chiede la Cia-Confederazione italiana agricoltori, all’indomani dell’intesa raggiunta in sede Ue sull’ “health check” della Politica agricola comune (Pac). Che, a giudizio della confederazione, presenta «aspetti positivi, ma lascia aperti alcuni problemi». In particolare, osserva l’organizzazione agricola, sull’impegno di garantire maggiori risorse agricole allo sviluppo rurale la Cia avrebbe preferito, da parte dei 27, più coraggio e la proposta del Parlamento europeo anche per quanto riguarda le fasce di applicazione della modulazione progressiva. Sulla ridefinizione dei programmi di sviluppo rurale, «occorre avviare una concertazione, con l’obiettivo di pervenire ad una strategia nazionale».
Per quanto riguarda l’intesa sulle nuove sfide climatiche che saranno finanziate attraverso le risorse aggiuntive per lo sviluppo rurale, la Cia osserva che ‘rappresenta un primo passo verso la Pac del futuro; importante definire le priorità». La Cia osserva anche che l’aumento delle quote latte concesso all’Italia «è positivo, tuttavia va discusso in un confronto di filiera» e che sul fronte tabacco «va ora valutato l’utilizzo delle misure nell’ambito dello sviluppo rurale per le Regioni vocate alla coltivazione. La prosecuzione dell’attività imprenditoriale, inoltre, dipenderà dalla capacità di garantire accordi di filiera al fine di assicurare un prezzo adeguato del prodotto. Soddisfazione viene infine espressa per l’aumento del limite (70 mila euro) degli investimenti ammessi a contributo per i giovani agricoltori.