Dall’inizio dell’anno al 31 ottobre 2008 i rendimenti dei fondi pensione negoziali e aperti hanno registrato un calo dell’8% risentendo della crisi che il sistema finanziario sta attraversando.

Lo rende noto la Covip, precisando che gli andamenti negativi sono più evidenti nei comparti azionari ai quali aderisce poco più dell’1% degli iscritti ai fondi negoziali e il 30% degli iscritti ai fondi aperti. Nell’ambito delle altre categorie di comparti, soltanto quelle con profili di investimento



Particolarmente prudenziali, hanno fatto registrare risultati, in aggregato, di segno positivo. Considerando il periodo compreso tra il 2003 e la fine del mese di ottobre 2008, il rendimento medio risulta pari, nel complesso, al 15%. Peraltro, continua la Covip, tale valore si colloca per la prima volta dalla crisi del 2002, significativamente al di sotto della rivalutazione del Tfr.



Per quanto riguarda i Pip, le gestioni di tipo unit linked, che rappresentano il 40% del volume delle risorse del comparto, hanno fatto registrare nel complesso nei primi 10 mesi dell’anno un rendimento pari a -21%. In tale ambito l’andamento delle linee azionarie è stato particolarmente negativo, con un risultato pari a -31%.

Considerando tutte le forme pensionistiche complementari di nuova istituzione, emerge che, a fronte di quasi 20 miliardi di euro di patrimonio alla fine del mese di ottobre, il 10% fa riferimento a linee azionarie; il 40% fa riferimento a linee bilanciate, mentre il restante 50% è investito in linee



Obbligazionarie o garantite.

Per fronteggiare gli effetti negativi della crisi, la Covip ha quindi recentemente ribadito che i lavoratori che abbiano maturato i requisiti per il pensionamento o abbiano anche iniziato a percepire la pensione obbligatoria possono restare iscritti al fondo pensione – anche senza versare ulteriori

Contributi – e rimandare quindi ad altro momento l’uscita dal sistema di previdenza complementare. La Commissione, al fine di valutare con maggiore efficacia gli effetti che l’attuale situazione sta determinando sulle scelte effettuate dai fondi pensione, ha inoltre avviato una serie di azioni di vigilanza anche mediante incontri con esponenti delle forme pensionistiche complementari di maggior rilievo. Oggetto della valutazione, spiega la Covip, sono le politiche di investimento, le modalità gestionali concretamente sperimentate dai singoli fondi pensione, anche con riguardo alla gestione e al monitoraggio del rischio, e le politiche di costo.

La Commissione si è fatta inoltre promotrice di una proposta normativa – ora al vaglio del Ministero del Lavoro – che prevede l’istituzione di un meccanismo di garanzia destinato a salvaguardare la posizione accumulata, con riferimento alla porzione di quote riferite al Tfr, di coloro che escono dal

Sistema, o che già ne siano usciti, successivamente al 31 agosto 2008. L’intervento avrebbe un orizzonte temporale limitato ad un anno e riguarderebbe tra i 10 e i 20 mila lavoratori iscritti.