L’Ocse segnala oggi prospettive di ulteriore ripiegamento delle economie e in particolare quelle del G7 con «rallentamenti ciclici» a livelli «mai constatati dall’inizio del decennio».
L’organizzazione internazionale segnala anche prospettive di contrazione in Cina, di possibile contrazione in Brasile e rallentamento in Russia e India.
Per l’Italia, come per tutti gli altri paesi del G7, le prospettive sono di un «forte rallentamento».
Il superindice segna intanto a settembre un calo dello 0,5, il più basso del G7, a 91,9 punti su un mese e -5,9% su base annuale.
Il superindice dell’organizzazione internazionale accusa a settembre un calo su base mensile di 1,5 a 94,3 punti e del 6,1% su un anno con prospettive di «forte rallentamento» come per la zona euro che accusa una flessione su base mensile dell’1,4 a 92,1 punti e del 7,3% su quella annuale. Il G7, le cui prospettive sono ugualmente di forte rallentamento, accusa un -1,6 a 94,3 punti su un mese e -6,1% su un anno.
Tra i paesi del G7 e’ la Germania a subire la flessione più importante su base mensile, con un -2,3 a 93,2 punti e -8,6% su un anno. Seguono il Canada con -2 a 93 punti e -6,4%; gli Stati Uniti con -1,9 a 95,2 punti e -6,6%.; il Regno Unito con -1,4 a 93,9 punti e -7,5%; Francia con un -0,9 a 92,5 punti e -6,4% e infine il Giappone con ugualmente -0,9 a 94,1 punti e -2,4%.
Per le grandi economie che non fanno parte dell’organizzazione, il superindice segnala per il Brasile un -1,6 a 106,2 punti e 0,0% su base annua; un -0,7 a 101,4 punti per la Cina e -3,2% su 12 mesi (dati di agosto); un -1 a 96,3 punti e -6,6% per l’India (dati di agosto) e infine per la Russia -2,7 a 97,9 punti e -2,2% su base annua.
Il forte rallentamento dell’Italia è illustrato da un grafico che mostra come dai 103 punti circa del 1998 l’indice sia sceso in 10 anni a 91,9 punti.