Ricchezza concentrata, in Italia, dove – a fronte di una media di 143mila euro pro capite – si registra una distribuzione delle risorse fortemente diversa. È quanto rileva la Banca d’Italia nel suo bollettino statistico sulla ricchezza delle famiglie italiane.
«Alla fine del 2007 – si legge nel bollettino – la ricchezza netta per famiglia ammontava complessivamente a circa 360 mila euro: la distribuzione della ricchezza, però – viene sottolineato – è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione, e molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza mentre poche dispongono di una ricchezza elevata».
Le informazioni sulla distribuzione della ricchezza – prosegue Bankitalia – desunte dall’indagine sui bilanci delle famiglie italiane, indicano che nel 2006 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva meno del 10% della ricchezza totale, mentre il 10% più ricco deteneva quasi la metà della ricchezza complessiva.
Il numero delle famiglie con una “ricchezza negativa”, vale a dire con debiti superiori agli attivi, è invece pari a circa il 3%, «una quota – spiega Bankitalia – largamente inferiore a quella riscontrata per altri Paesi come Stati Uniti, Regno Unito e Francia».
La ricchezza delle famiglie italiane regge, grazie alla sostanziale invarianza del valore del patrimonio immobiliare, ma si impoverisce il portafoglio finanziario, contrattosi del 6% nei primi sei mesi del 2008 «soprattutto a causa del calo dei corsi azionari».
La ricchezza «reale» delle famiglie italiane, rappresentata prevalentemente da immobili, resta sostanzialmente stazionaria. Bankitalia ricorda che, secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio nella prima parte del 2008 si è registrato un rallentamento della crescita nei prezzi degli immobili e un forte calo dei volumi di compravendita.
Ogni famiglia italiana poteva contare mediamente nel 2007 su una ricchezza media di 360.000 euro,cioè 143.000 euro a testa.
Via Nazionale spiega però che la distribuzione della ricchezza è caratterizzata «da un elevato grado di concentrazione» cioè «molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza mentre poche dispongono di una ricchezza elevata».