L’economia americana, nel periodo tra settembre e dicembre 2007, ha riportato, in linea con le previsioni, una crescita di appena lo 0,6%, rallentando il passo in modo sostenuto rispetto al terzo trimestre, quando aveva segnato un rialzo del 4,9%. Molti economisti sostengono che nel primo trimestre del 2008 è molto probabile che la frenata sia stata anche maggiore.
Segnali positivi dall’inflazione – Sul fronte dell’inflazione l’indice dei prezzi per i consumi personali è salito del 3,9%, contro il +4,1% inizialmente reso noto e il +1,8% del terzo trimestre. Escluse le componenti rappresentate dai prezzi dei beni alimentari ed energetici, il rialzo è stato del 2,5%. Si tratta di un’indicazione positiva, che conferma il rallentamento nella crescita delle pressioni inflazionistiche e che dà di fatto alla Fed maggiore spazio nella strada dei tagli dei tassi sui fed funds che sta seguendo per risollevare la crescita della congiuntura. Altro fattore positivo è stato rappresentato dalla liquidazione delle scorte da parte delle aziende; nel periodo compreso tra ottobre e dicembre del 2007, le scorte sono scese infatti di 18,3 miliardi di dollari, fattore che indica come le imprese siano riuscite a liquidare gli eccessi presenti in magazzino. Il calo delle scorte corrisponde anche alla decisione delle aziende di ridurre le merci, per allinearsi alla contrazione della domanda da parte dei consumatori, in tempo di rallentamento delle spese per consumi.
In crescita – Le esportazioni sono state riviste al rialzo e hanno segnato nel quarto trimestre 2007 un incremento del 6,5%. Gli investimenti aziendali sono aumentati del 6%, mentre le spese del governo sono cresciute dello 0,5%, a un ritmo decisamente più ridotto rispetto al +7,1% del terzo trimestre. Crescono anche gli utili aziendali al netto delle tasse e i profitti.
In calo – Le importazioni sono diminuite dell’1,4%, contro il -1,9% della precedente revisione. In ribasso la componente del Pil che misura gli investimenti nel settore immobiliare, che ha sofferto un crollo del 25,2% nel quarto trimestre 2007. È il mercato immobiliare l’attuale spina nel fianco dell’economia americana, così come la crisi del credito, ad essa collegata.