Anche Giuseppe Bonomi, Presidente e Amministratore delegato della Sea, si dice contento per l’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano. Un risultato «raggiunto grazie all’impegno del sindaco Moratti e di tutte le istituzioni lombarde e italiane, e che ci aiuta nel difficile sforzo di riportare Malpensa ai livelli di traffico e accessibilità intercontinentale che Milano merita, che prima aveva e che ora, con l’abbandono da parte di Alitalia, non ha più».
Si riferisce al taglio dei voli operato da Alitalia il 30 marzo?
Sì. Alitalia ha, infatti, deciso di spostare il 75% del suo traffico da Malpensa a Fiumicino: da 1285 voli settimanali siamo passati a 366. Questo ha comportato, per un’azienda come la nostra, l’adozione della cassa integrazione.
Per l’utente, per i cittadini, significa invece una minore accessibilità intercontinentale, quindi costi maggiori e maggior isolamento.
Come l’assegnazione a Milano dell’Expo può aiutarvi?
Malpensa è all’interno di un’area metropolitana tra le più importanti a livello europeo: uno dei più grandi bacini di produzione, occupazione e consumo per il paese. Ora non siamo più hub, ma un aeroporto “point to point”, e speriamo di poter recuperare il traffico lasciato di Alitalia entro 18-24 mesi: questo il nostro obiettivo.
L’Expo può aiutarci in questo difficile compito. Difficile perché il problema grosso – che in pochi conoscono – è la questione degli accordi bilaterali dei diritti di traffico: noi abbiamo una lista di 25 paesi, e di altrettante compagnie, che vogliono portare i loro voli a Milano. Ma sussiste il problema dei diritti di traffico, che vengono gestiti a livello centrale. Se questa situazione era comprensibile prima, anche per il fatto che essendo Alitalia una compagnia di bandiera, e quindi partecipata dal Governo italiano, era favorita dai diritti di traffico, ora che Alitalia viene acquisita da Air France la situazione cambia. Quello che noi chiediamo è perciò lo sblocco dei diritti di traffico.
Senza questa modifica, la vostra diventa una “missione impossibile”?
Si, non solo perché, come ho già detto, molte compagnie straniere hanno chiesto di sviluppare la loro attività su Milano, ma anche perché alcuni vettori italiani hanno manifestato l’intenzione di effettuare nuovi voli da Milano su Paesi extraeuropei, anche in tempi brevi. Purtroppo, tale facoltà è impedita o limitata dall’esistenza di vincoli, tra cui l’esaurimento delle frequenze disponibili da parte italiana, che verranno operate da Roma, precludendo quindi l’operatività da Milano. Con l’abbandono di Alitalia e senza questa riforma dei diritti di traffico, rischiamo davvero l’isolamento per un’area così importante come quella servita da Malpensa.