Roma – Famiglie italiane sempre più indebitate per la casa. È questa la fotografia dell’attuale situazione dei mutui che emerge dal Bollettino statistico della Banca d’Italia. Un trend che va di pari passo con la progressiva diminuzione dei tassi d’interesse che si registra ormai da alcuni mesi: se a febbraio il Taeg (il tasso comprensivo sulle spese accessorie) sui prestiti per l’acquisto di abitazioni si attesta al 5,77% contro il 5,81% di gennaio e il 5.86% di fine 2007, il totale dei finanziamenti immobiliari superiori ai 5 anni ammonta a 263,936 miliardi contro i 261,790 miliardi di gennaio e i 261,010 miliardi di dicembre.
Cresce il debito delle famiglie – L’indebitamento complessivo delle famiglie – tenendo conto del credito al consumo e dei prestiti per mutui di durata fino a 5 anni – ammonta a 468,859 miliardi di euro contro i 465,861 miliardi di gennaio e i 464,299 miliardi di dicembre. Rispetto a un anno fa, l’indebitamento è cresciuto del 7,18%. Il tasso medio di mercato per i mutui di durata superiore ai 10 anni è sceso dal 5,88% al 5,79%, quello sui prestiti di durata inferiore ai 5 anni è sceso dal 5,62% al 5,49%, quello per i finanziamenti tra 1 e 5 anni è sceso dal 5,47% al 5,32%; in controtendenza si pone il tasso per gli impieghi fino a un anno, salito dal 5,36% al 5,42%. Facendo una media tra i tassi si può agevolmente riscontrare una costante diminuzione dal dato di dicembre (5,72%) a quello di febbraio (5,65%), passando per il 5,69% di gennaio.
Diminuisce il credito al consumo – Non così accade per il credito al consumo: per i finanziamenti di durata superiore ai 5 anni il tasso d’interesse è aumentato dall’8,37% all’8,45%, per quelli di durata compresa tra 1 e 5 anni il tasso ammonta all’8,23% (il dato di gennaio era 7,98%), mentre per quelli di durata inferiore a un anno si è passati dall’11,29% all’11,35%. Rispetto al febbraio 2007 la media dei tassi per il credito al consumo è salita dall’8,51% all’8,90%, con la conseguente diminuzione dell’ammontare complessivo dei finanziamenti: quelli di durata inferiore ai 5 anni sono scesi da 26,89 a 25,98 miliardi di euro.