C’è grande attesa per le “considerazioni finali” che il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, pronuncerà oggi all’Assemblea dei partecipanti. In molti finora hanno cercato di individuare i punti che toccherà in base agli avvenimenti degli ultimi anni: il consolidamento del sistema bancario italiano e la necessità od opportunità di nuovi modelli di governance, la crisi seguita al crollo dei mutui subprime e la funzione di chi deve esercitare la vigilanza, la grande fuga dal risparmio gestito con il conseguente obbligo di una più marcata divisione di ruoli fra chi gestisce e chi distribuisce prodotti finanziari legati al risparmio. E altro ancora.



Come suggerisce Graziano Tarantini, Presidente di Banca Akros, vi sono, nel mondo bancario, finanziario ed economico, molti problemi aperti, in attesa di risposta: le grandi fusioni si sono tradotte in benefici per la clientela? I modelli di governance sono più confacenti alla conservazione di posti di potere o a una maggiore efficienza? Il conflitto di interessi si è attenuato o è rimasto invariato oppure si è addirittura acuito? La fuga dal risparmio gestito è stata dovuta all’immissione sul mercato di altri prodotti solo apparentemente più redditizi, o è avvenuta anche per la scarsa capacità e la non indipendenza dei gestori? Di chi sono le responsabilità se le imprese faticano a fare un salto dimensionale?

ilsussidiario.net ha interpellato autorevoli esperti del settore per cercare di individuare, almeno, delle possibili linee guida da seguire per poter cercare soluzioni alle questioni poste. Proponiamo quindi gli interventi di: Roberto Mazzotta (Presidente della Banca Popolare di Milano), Alberto Quadrio Curzio (Preside della facoltà di Scienze politiche dell’Università Cattolica di Milano), Graziano Tarantini (Presidente di Banca Akros), Marco Onado (Docente di Economia dei mercati e intermediari finanziari all’Università Bocconi) e Donato Masciandaro (Direttore del Centro Paolo Baffi sulle Banche centrali e sulla Regolamentazione finanziaria).
(Foto: Imagoeconomica)

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