La legge n. 135 del 2001 (Riforma della legislazione nazionale del turismo) ha inteso armonizzare e, nel rispetto delle competenze regionali, potenziare il turismo attraverso accordi e tra diversi soggetti, potenziando il ruolo degli enti locali territoriali (province e comuni). Ruolo che si è rafforzato per effetto della riforma del Titolo V della Costituzione, varata nel 2001 che, inter alia, ha attribuito alle Regioni competenza primaria nel settore del turismo.
C. Invero, le amministrazioni pubbliche, i soggetti imprenditoriali e le organizzazioni non profit hanno a disposizione uno strumento privilegiato per progettare e realizzare azioni ed interventi sul territorio che muovano da un’impostazione condivisa. Si tratta dei “sistemi turistici locali” (stl): essi costituiscono accordi programmatici e progettuali dedicati alla realizzazione di progetti di sviluppo turistico, che tuttavia possono trovare applicazione anche per altri settori di intervento (es. trasporti e cultura). Il sistema turistico locale si identifica quale ambito caratterizzato da un contesto omogeneo e/o integrato di beni culturali, ambientali, attrazioni turistiche, prodotti tipici, artigianato locale e agricoltura, dalla presenza diffusa di imprese singole o associate.
Il sistema turistico locale, pertanto, individua i territori/aree che lo compongono come destinazione turistica a forte valenza partecipata, evidenziando altresì il ruolo di stimolo ed incentivo che le amministrazioni locali sono in grado di esprimere, così anche supportando le azioni e gli interventi che gli altri attori del settore vorranno intraprendere. Il sistema turistico locale, da ultimo, è flessibile, adattabile alle esigenze che possono evidenziarsi durante il percorso di costruzione ed autonomo. Le esperienze in atto a livello nazionale sembrano evidenziare che i sistemi turistici locali funzionano se alla base degli accordi, gli attori principali, in specie gli enti locali, sono inclini a definire progettualità e azioni comuni che superino i confini dei singoli territori per affermare soluzioni di raccordo, sia funzionale sia organizzativo.
Tra le condizioni necessarie affinché si possa realizzare un raccordo efficace ed efficiente tra i diversi interlocutori di un sistema turistico locale sembra doversi richiamare quella collegata alla mission complessiva del stl. Invero, quest’ultimo “costringe” tutti gli attori a condividere gli obiettivi e le finalità di promozione territoriale, allo scopo di rendere appealing prodotti e fruizione, in specie in termini di competitività. E’ quanto emerso con molta chiarezza in occasione della IV Conferenza nazionale sul turismo, tenutasi a Riva del Garda nei giorni di venerdì 20 e sabato 21 giugno, durante la quale il Sottosegretario al Turimo, Michela Vittoria Brambilla, ha richiamato tutto il sistema turistico a lavorare “in rete” in chiave partecipata e responsabile, pur consapevole delle diverse attribuzioni e competenze ripartite tra Stato ed Enti Locali. Sembra, dunque, quello della promozione turistica e, in specie, la definizione e la costruzione dei sistemi turistici locali un terreno fertile per “testare” esempi virtuosi di sussidiarietà, che sappiano, da un lato, rilanciare il comparto turistico e, dall’altro, siano in grado di sperimentare nuove modalità di partnership pubblico-privato.