Allo stato attuale del prezzo del petrolio, «esistono i margini per un`ulteriore riduzione, compresa tra 0,8 e 1,8 centesimi al litro, del prezzo al consumo dei carburanti». È quanto dichiara il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, commentando i risultati del monitoraggio condotto dall`Osservatorio prezzi del ministero e dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi.
«Entro venerdì, quando saranno diffusi i dati della rilevazione europea di questa settimana, verificheremo se la situazione sarà migliorata», aggiunge il ministro.
Da questa analisi, si legge in una nota del ministero emerge che: dall`inizio dell`anno al 28 luglio (ultima rilevazione comunitaria disponibile) il prezzo medio al consumo della benzina in Italia è aumentato dell`1,3% (pari a circa 1,8 centesimi al litro) in più rispetto alla media dei 15 paesi dell`Unione monetaria; Dal 14 al 28 luglio (periodo in cui si è registrata una consistente diminuzione del prezzo del greggio) il prezzo medio al consumo della benzina in Italia è diminuito di 4,2 centesimi di euro a fronte di una riduzione media di 5 centesimi, con un differenziale a sfavore del nostro paese di 0,8 centesimi. Il Paese più virtuoso è risultato la Germania con una riduzione di 9,4 centesimi; Rispetto alla prima decade di maggio in cui si rilevava una quotazione del petrolio sostanzialmente corrispondente a quella dei giorni scorsi si rileva un prezzo medio al consumo superiore di circa 1 centesimo al litro, anche se – va ricordato – sussistono differenze di prezzo anche superiori ad un centesimo sia fra singoli impianti che tra singole compagnie.
Il ministro Scajola, infine, rinnova l`invito alle compagnie petrolifere «ad utilizzare maggiormente promozioni e sconti per andare incontro alle esigenze dei consumatori in questo momento di difficoltà delle famiglie».



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