Rimane ancora qualche spiraglio, ma la trattativa su Alitalia si trova a un punto veramente difficile. Dopo il fallimento del tavolo di confronto e della mediazione durata tutta la notte al ministero del Lavoro, la Compagnia Aerea Italiana (Cai), la società che si era fatta carico di avviare un piano di salvataggio per la compagnia di bandiera, ha deciso che l’operazione non si può fare. «Cai prende atto, dopo sette giorni di incontri, che non esistono le condizioni per proseguire le trattative» annuncia un portavoce della società spiegando che «evidentemente non ci si rende conto della drammatica situazione di Alitalia e della necessità di profonda discontinuità rispetto al passato che il piano di salvataggio richiede». Per questo, dunque, Cai «non parteciperà a nessun tavolo». Non solo: in mattinata è stato fatto rientrare dalla sede della Magliana il team incaricato di svolgere il lavoro di due diligence legato all’offerta. La due diligence è stata interrotta, anche se l’offerta non è stata formalmente ritirata.
Ma da parte sindacale arriva l’appello del leader della Cisl, Raffaele Bonanni: «Voglio sperare che Cai non dia forfait. Noi ce l’abbiamo messa tutta. Ci vuole senso di responsabilità anche da parte loro, oltre che da parte nostra e spero anche da parte del governo». E per il governo parla il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, secondo cui la vicenda «volge alle più negative conclusioni». Tuttavia, per il ministro, «la situazione è critica ma non definitiva», anche se «il margine di mediazione alle condizioni attuali credo sia esaurito».
L’intesa tra le parti sulle opzioni per il salvataggio di Alitalia già nelle prime ore della mattinata era apparsa difficile. Di più: secondo i sindacati, le distanze erano «insormontabili». Non a caso lo stesso Sacconi aveva detto di ritenere molto probabile l’avvio già in giornata delle procedure di mobilità per i lavoratori, precisando poi che «la macchina del commissario di Alitalia è inesorabilmente in moto». «Al momento la mobilità per i lavoratori di Alitalia non è stata formalmente avviata – ha poi fatto notare Renata Polverini, segretario generale dell’Ugl -, ma ci è stata annunciata per oggi».
Tuttavia il confronto resta ancora formalmente aperto. E malgrado il vertice notturno tra rappresentanti sindacali, governo e la Cai (la nuova compagnia pronta a rilevare il vettore nazionale) abbia dato esiti negativi, i vari soggetti impegnati nella trattativa si sono ripromossi di aggiornare nelle prossime ore i diversi tavoli. La Cai ha però precisato che non parteciperà a nessun tavolo. Proprio lo stop al confronto, secondo il leader della Uil, Luigi Angeletti, «significa che la firma non era vicina». Ore concitate e di grande apprensione, insomma.