Al momento «non ci sono le condizioni per firmare» l’accordo sul salvataggio di Alitalia. Lo hanno detto i rappresentanti di Avia e Sdl al termine dell’incontro a palazzo Chigi.

«Ci rivediamo dopo pranzo – ha detto il presidente dell’Avia, Antonio Divietri – sperando che con un po’ di tempo in più e un po’ di buon senso le incomprensioni possano essere superate». Per il coordinatore nazionale della Sdl, Fabrizio Tomaselli, «le distanze restano molto profonde e non c’è nessuna volontà dell’azienda di fare passi avanti. Questo non ci fa essere ottimisti».



«Ci sono argomenti importanti da definire – ha spiegato Divietri – perché il contratto andrà poi fatto e se ci sono errori e omissioni bisogna metterci mano. Da parte del governo c’è buon senso, mentre da parte della Cai ci sono incomprensibili rigidità. Stiamo facendo un intenso e proficuo lavoro e speriamo che il governo faccia da facilitatore».
Per quanto riguarda il merito della trattativa, ha aggiunto Tomaselli, «noi abbiamo fornito una serie di integrazioni, sappiamo che un documento firmato non più essere messo in discussione – ha puntualizzato – ma se anche su queste integrazioni ci sarà un muro da parte dell’azienda, non ci saranno le condizioni per firmare. Ora ci aspettiamo risposte positive e confidiamo nel buon senso del governo, altrimenti faremo una rapida consultazione interna e decideremo il da farsi».
Tomaselli, infine, si è rammaricato del fatto che, nella trattativa, «sono stati fatti molti errori perché il ministro Sacconi non ha mediato ma è stato parte in causa».



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