L’assemblea dei soci della Cai potrebbe esaminare già lunedi (le convocazioni non sono ancora partite) l’ipotesi di dare un acconto al commissario Fantozzi per garantire la continuità operativa di Alitalia fino al passaggio di consegne, previsto per il 6-7 novembre. Lo scrive il Messaggero in un retroscena: tra le condizioni poste dalla Cai per formalizzare l’acquisizione degli asset c’è infatti la non interruzione del’attività della compagnia, condizione richiesta anche dall’Enac per mantenere la licenza provvisoria prima che subentri la Cai.
I soci della nuova compagnia sono al momento pre-allertati: la convocazione , scrive Il Messaggero, potrebbe partire questa mattina. In assemblea dovrebbero approvare le modifiche agli accordi con i sindacati e la proroga del term sheet siglato con Carlo Toto, dato che i tempi dell’offerta sono slittati al 15 ottobre.
Secondo il quotidiano gli investitori si troverebbero “tra due fuochi”: per poter comprare la “polpa” di Alitalia devono tenerla in vita e, siccome nessuna banca sarebbe disponibile a un prestito, sia pure con un rimborso privilegiato rispetto agli altri creditori, i nuovi padroni dovrebbero anticipare una parte dei 385 milioni offerti, senza la certezza che effettivamente l’operazione vada in porto.
Il Messaggero scrive che nel fine settimana il presidente Colaninno , l’ad Sabelli e Intesa Sanpaolo dovrebbero capire da Fantozzi quanta liquidità ha in cassa, e dunque quanto servirebbe per far volare ancora gli aerei sino ai primi di novembre.
Fantozzi ha detto che può volare sino a fine mese e, considerato il calo dei passeggeri, 100 milioni di anticipo – sostiene il quotidiano – potrebbero non bastare.
Ci si chiede dunque cosa farà la Cai, che è ancora una srl con 160mila euro di capitale, visto anche che qualche socio finanziario vorrebbe sfilarsi. Il retroscena del quotidiano sostiene dunque che difficilmente lunedì, se la richiesta fosse avanzata, i soci firmerebbero proquota l’assegno.