Torna a crescere la disoccupazione in Italia con un tasso che passa dal 5,7% del II trimestre 2007 al 6,7% del II trimestre 2008, in aumento di un punto percentuale.
Lo rileva l’Istat, che spiega: considerando i dati destagionalizzati il tasso è del 6,8% ed è il più alto degli ultimi due anni (nel secondo trimestre 2006 era del 6,9%, nel terzo trimestre 2006 del 6,6%). Mentre, al netto dei valori stagionali, rispetto al primo trimestre dell’anno, l’aumento registrato è di due decimi di punto: dal 6,6% al 6,8%. Sono 291mila i disoccupati in più nel secondo trimestre (+20,6% rispetto allo stesso periodo del 2007). Come nel precedente trimestre, l’incremento riguarda tutte le aree territoriali. Al Nord l’innalzamento del livello di disoccupazione risente soprattutto dell’aumento degli ex occupati (+88mila unità), in particolare uomini che hanno perso il lavoro. Nel Mezzogiorno, l’allargamento dell’area della disoccupazione è dovuto in misura relativamente più ampia a persone che un anno prima si dichiaravano inattive. Il fenomeno coinvolge esclusivamente le donne. In calo, spiega l’Istat, il numero degli inattivi (15-64 anni) che ha registrato una riduzione significativa su base annua (-280mila unità).
Contemporaneamente cresce anche l’occupazione, grazie all’aumento della popolazione straniera, soprattutto cittadini neo comunitari, ma cresce in modo particolare nel nord. La maggiore occupazione riflette anche la crescita del part-time, modalità di impiego che sembrerebbe sostituire il tempo pieno: la crescita del lavoro ad orario ridotto riguarda inoltre anche gli uomini e, in modo significativo, pari a 110 mila unità. Inoltre, spiega ancora l’Istituto di statistica, circa due terzi dell’aumento degli occupati part-time è di tipo involontario. Il tasso di occupazione si posiziona a questo punto al 59,2% con una crescita tendenziale di tre decimi di punto.