Cautela del Wall Street Journal sull’accordo tra Fiat e Chrysler annunciato ieri. «Il piano di Fiat per Chrysler ha di fronte grandi ostacoli», titola il quotidiano finanziario, interrogandosi tra l’altro sui tempi in cui l’intesa potrà portare benefici.

Più positiva l’analisi del Financial Times, che nota tra l’altro come Fiat «potrebbe cercare altri partner» sottolineando che il consolidamento nel comparto previsto dallo stesso Sergio Marchionne «è già iniziato».



«Il rischio di Fiat è limitato se Chrysler finirà allo sfasciacarrozze – scrive l’Ft nella Lex column -. In aggiunta, Fiat ha un’opzione su qualsiasi ripresa economica di Chrysler. Ora potrebbe sembrare un pessimo momento per tornare negli Usa. Ma anche se la domanda resterà sotto i livelli precedenti alla recessione, è probabile giri verso il segmento di auto piccole, che è territorio di Fiat».



«Anche in un clima economico più ospitale – nota invece il Wsj -, alleanze di questa scala possono richiedere anni per decollare e alcune volte non funzionano». Il quotidiano ricorda così il divorzio tra la stessa Fiat e Gm, e quello più recente tra Daimler e Chrysler. «Potrebbero essere necessari alcuni anni a Fiat per adattare il design di auto piccole agli standard di sicurezza chiesti ai crash test negli Usa», nota poi il Wsj citando alcuni analisti.

Il quotidiano raccoglie anche alcuni dubbi del responsabile di un concessionario Chrysler, secondo il quale potrebbe risultare complesso convincere i clienti che «modelli Chrysler fatti con tecnologie straniere vadano bene per gli standard americani», ma ricorda anche che il gruppo di Detroit non ha tempo per sviluppare da solo nuove tecnologie.