Questo è il momento della fatica, ma anche della tenacia; dello sconforto, ma anche del coraggio. Succedono cose che lasciano a bocca aperta. Sui giornali non se ne parla, o se ne parla poco, ma ci sono tanti imprenditori che stanno rinunciando al loro stipendio da mesi, per non compromettere l’azienda e il lavoro dei dipendenti.



Ce ne sono altri che stanno investendo nell’impresa il loro patrimonio personale perché ci credono, nonostante la situazione attuale. Ci sono dipendenti che danno il loro meglio per sostenere l’azienda in questo passaggio tormentato. E ci sono tanti che dedicano tempo ad aiutare chi dalla crisi si è visto negare quel minimo di attività necessaria per la sopravvivenza.



Quello a cui assistiamo è una mobilitazione di risorse professionali e di energie personali che non ha eguali. Per questo il cinismo di chi alimenta ancora un clima di sospetto generalizzato nei confronti di chi intraprende, è semplicemente distruttivo.

La ripresa non sarà un regalo automatico della global economy, ma sarà il frutto di una sollecitudine e di una perseveranza che oggi più che mai ha bisogno di recuperare il significato del lavoro in relazione al senso della propria vita, e non solo come contributo al Pil nazionale. Occorre riscoprire cosa significa vivere il proprio lavoro in un modo che rispondendo al proprio bisogno possa essere risposta anche al bisogno di tutti; e quale sia perciò la relazione tra il lavoro di ciascuno e il bene comune. Proprio di questo parleremo nel corso dell’Assemblea Generale di Cdo che si terrà domenica 22 novembre a Milano dal titolo “La tua opera è un bene per tutti”.



La ripresa sarà il frutto maturo dei tentativi di controbattere alla crisi mobilitando nuove risorse in azienda attraverso la valorizzazione delle capacità di ciascuno, sapendo innovare e offrire qualcosa di nuovo a mercati che cambiano continuamente, cercando in Italia ma anche all’estero nuove opportunità di sviluppo.

Di questa tensione sarà certamente pervaso il Matching, che si svolge da lunedì 23 a mercoledì 25 novembre, e che quest’anno coinvolge 2.200 imprese da tutta Italia e da 42 Paesi esteri. Matching è un evento finalizzato a favorire le relazioni tra imprenditori, lo scambio di beni e servizi tra aziende e la conoscenza di tutto ciò che riguarda la vita e lo sviluppo dell’impresa.

Giustamente in un suo recente intervento, Alberto Quadrio Curzio richiamava l’importanza di erogare fondi per favorire l’aggregazione di imprese, rifacendosi anche a una idea del ministro Tremonti che andava nella stessa direzione. Si tratta di una proposta interessante e da perseguire con decisione, che – scriveva ancora Alberto Quadrio Curzio – «sarebbe in linea con il principio di sussidiarietà, a noi così caro, che il Matching non solo propone ma mette in atto, perché favorisce il formarsi di reti – e perché no, col tempo di imprese un po’ più grandi – senza costringere gli imprenditori piccoli a sacrificarsi, ma incentivandoli a entrare in forme di aggregazione che li vedono più attivi e partecipi».

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Durante i tre giorni di Matching sono in calendario 15 seminari e 50 workshop, nati per essere occasione di condividere le conoscenze sul fronte dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, della rete e di altri temi specifici, coinvolgendo anche il mondo del non-profit. Il Matching è una piazza dove tutto questo è al servizio della persona che lavora e che intraprende.

 

È la dimostrazione del fatto che il lavoro e il dialogo tra chi lavora, il sostegno reciproco tra chi lavora, sono le strade principali che ci permetteranno di attraversare questa fase con un realismo responsabile e una audacia solidale. Ed è una risposta positiva all’esigenza di fare rete, di scoprire che l’altro imprenditore può essere una risorsa; tanto più preziosa quanto più, in un momento come questo, le risorse sono merce rara.

 

E ancora più rari sono i momenti dove sperimentare quella positività condivisa che può essere fondamento di una ricostruzione reale e di cui tutti possano beneficiare.