Dal minimo di inizio marzo a oggi, l’indice Standard and Poor’s 500 ha compiuto un rimbalzo del 64%. È stato un movimento rialzista troppo repentino oppure gli operatori, presi dal panico, hanno fatto crollare i prezzi troppo velocemente nell’autunno dell’anno scorso?

Forse niente di preoccupante, visto che rispetto ai massimi di due anni fa siamo solo al 50% del ritracciamento di Fibonacci e attualmente ci troviamo con delle quotazioni che hanno lo stesso livello dell’ottobre 2004.



La paura di questi giorni, appena le Borse mondiali hanno ricominciato a scendere (normalissima correzione per ora, in quanto questa settimana, seppur chiusa con una performance negativa ha fatto segnare un nuovo massimo relativo) è che l’essere umano non impari mai nessuna lezione e la liquidità messa in circolazione dalle banche centrali sia servita a creare una nuova bolla speculativa.



Visto che il tasso di disoccupazione Usa ufficiale è arrivato al 10,2%, il massimo degli ultimi 26 anni, e questo ovviamente porta ad una contrazione dei consumi a livello aggregato, diventa ora importante il segnale che arriverà nel periodo natalizio: se i consumatori spenderanno, potrebbe tornare un po’ di ottimismo anche nell’economia reale.

In Europa, Trichet, presidente della Bce, fa sapere che molto probabilmente i tassi rimarranno bassi a lungo ed esorta le banche ad utilizzare la maggior parte degli aiuti ricevuti per erogare credito alle imprese e alle famiglie piuttosto che pagare maxi-bonus ai propri dirigenti.



Il punto

La settimana appena trascorsa ha messo in luce tutti quei dubbi che avevamo sollevato con l’analisi pubblicata settimana scorsa.

 

Abbiamo assistito a un lunedì all’insegna dei rialzi che hanno spinto lo S&P500 fino ai livelli di resistenza 1105-1120 che già avevamo individuato nell’analisi pubblicata lunedì scorso, sia come obiettivi di Breve Termine (BT) che di Medio Termine (MT), mentre per il Lungo Termine (LT) rimane l’impostazione di fondo dopo la formazione del Testa e Spalle rialzista.

 

Seguiamo dunque con costante attenzione l’avvicinarsi dei prezzi a questa Trendline Ribassista Ott.07-Mag.08, e la reazione che questi potrebbero avere nelle prossime settimane.

 

 

Anche per quanto riguarda l’indice italiano, il FTSE MIB, avevamo individuato una situazione di debolezza per la quale ci aspettavamo, dopo la formazione della Broadening nel Breve termine (BT), una possibile virata ribassista del Listino Italiano.

 

 

Andiamo ad analizzare altre situazioni che ci potrebbero fare capire come l’Analisi Tecnicaci aiuta tutti i giorni nel comprendere i segnali che il mercato ci manda anche a volte con una certa forza.

 

Prendiamo in esame gli ETF (Exchange Traded Funds), strumenti finanziari che replicano i listini di riferimento.

Possono replicare qualsiasi Indice di borsa, ne esistono sullo S&P (SPY) e NASDAQ (QQQQ), ma anche sugli indici settoriali.

 

Partiamo ad analizzare il QQQQ (ETF sul Nasdaq)

 

LT- : La trendline storica rialzista (Ott02-Nov08-Mar09), evidenzia il trend positivo del listino, ed anche la formazione di un canale rialzista con resistenza dinamica (Dic01-Nov07) ci fa capire come il listino Nasdaq sia bene impostato al rialzo.

 

 

MT- la trendline ribassista (nov07-giu08-ago08) che è stata già violata a Settembre 2009, ha evidenziato la volontà dei prezzi di continuare nel loro Rally.

Il doppio minimo che si è creato a nov08-mar09 ha dato un segnale rialzista (pattern)

Dagli indicatori possiamo rilevare le seguenti divergenze:

L’istogramma in divergenza bearish (ribassista) con i prezzi;

VOLUMI – In diminuzione rispetto all’andamento dei prezzi con massimi crescenti;

P-ROC – in trend positivo ma sui massimi di agosto 2009;

Supporto 40,60 usd

Resistenza 46- 46,20 usd

 

 

BT – UPTREND: i prezzi sono ben impostati al rialzo, all’interno del canale rialzista, e possiamo notare tra le figure tecniche la formazione di un triangolo ascendenteche ci da una importante segnalazione di un supporto dato dai due minimi allineati.

Dall’osservazione degli indicatori possiamo trarre un paio di considerazioni importanti:

Istogramma MACD in debolezza non conferma il trend di breve;

, %K ha incrociato %D al ribasso ed ha violato il famoso livello 80 confermando un possibile rintracciamento dei prezzi;

ADX con D+ e D- ancora in posizione long ma con valori di ADX in discesa.

MEDIE MOBILI a 15, 9, 5 vicine ad incroci short.

Obiettivi per la settimana prossima:

Prima RESISTENZA 44,60$

Primo SUPPORTO area 42$, secondo 40,70 – 41$

 

 

Vediamo ora un altro modo di interpretare i grafici in analisi tecnica, anziché con le candlestick con la visualizzazione del grafico lineare che congiunge i prezzi di chiusura.

Questo tipo di grafico viene utilizzato per lo più per una visione di lungo periodo , in quanto parte dal concetto che l’unico prezzo che è veramente indicativo della giornata è il prezzo di chiusura.

Ovviamente per contro non dà alcuna indicazione della Volatilità (variazioni di prezzo all’interno delle singole giornate).

 

Prendiamo in esempio un altro ETF il XLE (Energy Sector).

 

 

Come possiamo vedere è anche più facile da analizzare:

LT – UPTREND trendline rialzista ben impostata, notiamo anche il famoso testa e spalla rialzista che si è formato sulla maggior parte degli indici nell’ultimo anno, e vediamo come nel lungo periodo certi livelli di prezzo vengono ritestati.

È da questo concetto di ripetitività dei prezzi nel tempo che possiamo individuare supporti e resistenze.

MT – UPTREND trendline rialzista ben impostata, notiamo subito il fallimento di superare il massimo relativo di fine ottobre, la media mobile esponenziale a 20 periodi è stata violata nelle ultime giornate.

BT – DOWNTREND trendline ribassista con formazione triangolo simmetrico con obiettivo area 52,30-53$. Da notare come quest’area aveva gia’ rappresentato resistenza statica e che adesso diventa supporto statico.